A cura della Redazione

CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO, Grande Camera, sentenza Halet contro Lussemburgo, ricorso 21884/18, depositata il 14 febbraio 2023

Con la sentenza Halet contro Lussemburgo, ricorso 21884/2018, depositata il 14 febbraio 2023, la Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha esteso la tutela riconosciuta dall’art. 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo al whistleblower che divulga informazioni fiscali da lui possedute in ragione dell’attività lavorativa svolta ponendo alla base di tale estensione la scelta di anteporre agli obblighi di riservatezza l’interesse pubblico su notizie di ambito generale.

Per la Corte, in alcuni casi, l’interesse che il pubblico può avere per determinate informazioni può essere così forte da superare anche un dovere di riservatezza imposto per legge. A fronte di tale statuizione il fatto di consentire l’accesso del pubblico ai documenti ufficiali, compresi i dati fiscali, è stato ritenuto finalizzato a garantire la disponibilità di informazioni allo scopo di consentire un dibattito su questioni di interesse pubblico. Dal momento che la lotta all’evasione e l’obiettivo dell’equità fiscale sono questioni di interesse pubblico, il whistleblower che divulga informazioni fiscali in suo possesso per il lavoro da lui svolto gode della protezione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, anche se consegna a un giornalista documenti sui quali era tenuto al segreto professionale. L’interesse pubblico su notizie di ambito generale, come quelle sulle pratiche fiscali delle società multinazionali, infatti, prevale sugli obblighi di confidenzialità.


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LA TUTELA DEL WHISTLEBLOWER NELLA DIVULGAZIONE DELLE NOTIZIE DI INTERESSE PUBBLICO
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