Ammissione al controllo giudiziario ex art. 34-bis Codice antimafia e provvedimento di esclusione dalle gare di appalto

Ammissione al controllo giudiziario ex art. 34-bis Codice antimafia e provvedimento di esclusione dalle gare di appalto

La Quinta Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 8481 emessa in data 06.06.2023 e pubblicata il 22.09.2023 ha respinto l’appello proposto e ha confermato (ex pluribus, Cons. Stato, Sez. V, n. 8558 del 2022) anche nel caso di specie il principio secondo cui il controllo giudiziario può solamente sospendere in modo temporaneo gli effetti della misura interdittiva, non già eliminare quelli nel frattempo prodotti dall’interdittiva stessa nei rapporti in corso.

L’informazione antimafia e la sua funzione nel contraddittorio tra Stato e anti-Stato

L’informazione antimafia e la sua funzione nel contraddittorio tra Stato e anti-Stato

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) con la sentenza n. 8395 del 14.09.2023, pubblicata in data 18.09.2023, ha accolto il ricorso richiamando una ormai consolidata giurisprudenza della stessa Sezione e ricordando che l’informativa antimafia implica una valutazione discrezionale da parte dell’autorità prefettizia in ordine al pericolo di infiltrazione mafiosa, capace di condizionare le scelte e gli indirizzi dell’impresa.

Valida la notifica dell’istanza di fallimento effettuata all’indirizzo PEC della società cancellata dal Registro delle imprese

Valida la notifica dell’istanza di fallimento effettuata all’indirizzo PEC della società cancellata dal Registro delle imprese

La Prima Sezione della Suprema Corte con l’ordinanza n. 23322 ha accolto il ricorso confermando il proprio orientamento, ossia che, in caso di società cancellata dal Registro delle imprese, il ricorso per la dichiarazione di fallimento può essere notificato, ai sensi dell’art. 15, comma 3, l. fall., all’indirizzo di posta elettronica certificata della stessa in precedenza comunicato al Registro delle imprese.

Amministrazione straordinaria e partecipazione alle gare

Amministrazione straordinaria e partecipazione alle gare

La Quinta Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 7905 del 22.06.2023, pubblicata il 23.08.2023, nel respingere il ricorso si è espressa sulla tematica inerente l’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria e l’eventuale interferenza con il giudizio di affidabilità del concorrente in una gara, giudizio che spetta unicamente alla stazione appaltante.

Tutela dei terzi in caso di confisca definitiva del bene

Tutela dei terzi in caso di confisca definitiva del bene

La Prima Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 34575 emessa il 18.04.2023 e pubblicata l’08.08.2023, nell’annullare con rinvio l’ordinanza impugnata, è intervenuta in tema di tutela delle ragioni dei terzi in caso di confisca definitiva del bene stabilendo che ai fini del corretto inquadramento della questione giova premettere che il titolo IV del Codice antimafia – all’interno del procedimento volto, a seguito dell’apprensione dei beni in cui si trasfonde la pericolosità sociale del proposto – è specificamente finalizzato all’acquisizione di tali beni, mediante la confisca definitiva “al patrimonio dello Stato liberi da oneri e pesi” (così il testo del primo periodo del comma 1 dell’art. 45 cod. antimafia).

Erogazione dei contributi statali ed interdittiva antimafia

Erogazione dei contributi statali ed interdittiva antimafia

La Sesta Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 7317 del 13.07.2023 depositata il 26.07.2023 nel rigettare l’appello proposto da (…) s.p.a. avverso una sentenza emessa dal T.A.R. per il Piemonte ha statuito il principio secondo cui i contributi (nelle specie, agevolazioni per le piccole e medie imprese) sono erogabili solo se il beneficiario è in regola con la normativa antimafia e gli stessi devono essere revocati nel caso in cui un’interdittiva antimafia venga emessa successivamente all’erogazione del contributo stesso.

Interdittiva antimafia: la “difesa sociale avanzata” avverso i tentativi di infiltrazione mafiosa

Interdittiva antimafia: la “difesa sociale avanzata” avverso i tentativi di infiltrazione mafiosa

La Terza Sezione del Consiglio di Stato con sentenza n. 7061 del 22 giugno 2023, pubblicata il 19 luglio 2023, ha respinto l’appello proposto avverso la sentenza emessa dal Tribunale Ammnistrativo Regionale per la Calabria – Sezione distaccata di Reggio Calabria e ha affermato che, secondo la consolidata interpretazione giurisprudenziale, l’adozione delle misure interdittive, giustificata dall’accertata sussistenza, a carico dell’impresa da esse attinta, di “tentativi di infiltrazione mafiosa” ex art. 91, comma 5, d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, costituisce espressione della funzione di “difesa sociale avanzata” che lo strumento in questione è normativamente finalizzato a realizzare.

Crisi di impresa: criteri e metodi per il calcolo del compenso spettante al Commissario giudiziale in una procedura di concordato preventivo

Crisi di impresa: criteri e metodi per il calcolo del compenso spettante al Commissario giudiziale in una procedura di concordato preventivo

Con l’ordinanza n. 19143 la Sezione Prima Civile della Suprema Corte di Cassazione, nel rigettare il ricorso e confermare la decisione resa dal giudice del merito, si è pronunciata in tema di criteri e metodi per il calcolo del compenso spettante al Commissario giudiziale in una procedura di concordato preventivo ritenendo corretta la soluzione adottata dal Tribunale di Crotone di liquidare il compenso del Commissario giudiziale in base all’attivo inventariato, …

La confisca di prevenzione apposta al fabbricato costruito con proventi illeciti si estende al fondo di provenienza lecita

La confisca di prevenzione apposta al fabbricato costruito con proventi illeciti si estende al fondo di provenienza lecita

La Terza Sezione della Corte di Cassazione con la sentenza n. 30520 del 2023 si è espressa riaffermando la “legittimità della confisca di un immobile, realizzato con somme di denaro di illecita provenienza su terreno di provenienza lecita, in quanto i due beni, sul piano economico e funzionale, devono essere valutati unitariamente, non potendo essere suscettibili di un’utilizzazione separata, dovendosi dare maggior rilievo, in ambito penalistico, al maggior valore economico del fabbricato (bene principale) del quale il terreno segue il regime giuridico, quale pertinenza, in conformità agli scopi della prevenzione (Sez. 2, n. 40778/2021)”.