Con l’ordinanza n. 8383 pubblicata il 23.03.203 la Suprema Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, ha enunciato il seguente principio di diritto: “In caso di sequestro preventivo – ai sensi degli artt. 321 cod. proc. pen. e 12-sexies d.l. 8 giugno 1992, n. 306, conv. con modif. dalla legge 7 agosto 1992, n. 356
INFORMATIVA ANTIMAFIA E SUSSISTENZA DI UN QUADRO INDIZIARIO

Il TAR per la Toscana con la sentenza n. 288 pubblicata il 20 marzo 2023 ha stabilito che la gravità del quadro indiziario attestante la sussistenza di tentativi di infiltrazione mafiosa posto a base dell’informativa antimafia deve essere desunta da un quadro indiziario fattuale composto da elementi che diano conto della permeabilità dell’impresa ad infiltrazioni della criminalità organizzata, secondo il criterio del “più probabile che non”.
IL PAGAMENTO DEL DEBITO TRIBUTARIO ESCLUDE IL SEQUESTRO PER SOTTRAZIONE FRAUDOLENTA

La Sezione VI della Corte di Cassazione con la sentenza n. 12084 depositata il 22.03.2023, pronunciandosi nell’ambito di un procedimento penale per il reato di cui all’art. 11 d.lgs. n. 74/2000, ha statuito che il sopravvenuto integrale pagamento del debito tributario osta al mantenimento del sequestro finalizzato alla confisca anche per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
WHISTLEBLOWER: INTERAMENTE A CARICO DEL DENUNCIANTE LA PROVA DELLE MISURE RITORSIVE

Con la sentenza n. 252/2023 la Corte d’Appello di Milano, nel riformare parzialmente la pronuncia di primo grado, mantiene tuttavia inalterata l’impostazione e afferma che la prova delle misure ritorsive è integralmente a carico del segnalante, non potendosi rinvenire nell’art. 54-bis d.lgs. n. 165/2001 alcuna inversione dell’onere probatorio.
IL DECRETO PNNR3 E LE MODIFICHE AL CCII: LE MODIFCHE APPORTATE AL TESTO LICENZIATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Il d.l. 24 febbraio 2023, n. 13, avente ad oggetto “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune”, pubblicato sulla G.U. del 24 febbraio scorso ed entrato in vigore il giorno successivo, contiene nel Capo VII del Titolo II, dedicato alle “Disposizioni urgenti in materia di giustizia”, l’art. 38 dedicato alla crisi d’impresa.
WHISTLEBLOWING E TUTELA DEI DATI PERSONALI
“PER AMORE DEL MIO POPOLO NON TACERO'”

Sono passati 29 anni dalla tragica mattina di sabato, 19 marzo 1994, in cui nella parrocchia di San Nicola, a Casal di Principe, don Peppe Diana, il giovane parroco che si apprestava a celebrare la Messa delle 7,30, fu ucciso alla velocità del lampo da un killer della camorra con quattro colpi di pistola.
LA RESPONSABILITA’ DELL’ENTE EX D.LGS N. 231/2001 SUSSISTE ANCHE IN CASO DI ASSOLUZIONE DELLA PERSONA FISICA PER IL REATO PRESUPPOSTO

La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10143/2023, nel dichiarare inammissibile il ricorso ha confermato come, in tema di responsabilità da reato ex d.lgs. n. 231/2001, all’assoluzione della persona fisica imputata del reato presupposto per una causa diversa dalla rilevata insussistenza di quest’ultimo non consegua automaticamente l’esclusione della responsabilità dell’ente per la sua commissione, poiché tale responsabilità, ai sensi dell’art. 8 d.lgs. n. 231/2001, deve essere affermata anche nel caso in cui l’autore del suddetto reato non sia stato identificato.
LEGGE 2 MARZO 2023, N. 22 “ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA DELLE MAFIE E SULLE ALTRE ASSOCIAZIONI CRIMINALI, ANCHE STRANIERE”
ILLEGITTIMITA’ DEL SILENZIO-RIFIUTO DA PARTE DELLA PREFETTURA IN CASO DI RICHIESTA DI AGGIORNAMENTO DELL’INFORMAZIONE ANTIMAFIA

Con la sentenza n. 103/2023 il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Emilia Romagna – Bologna ha accolto il ricorso e ha chiarito come il “venir meno delle circostanze rilevanti di cui all’art. 91, comma 5, del d.lgs. n. 159 del 2011, non dipende, infatti, dal mero trascorrere del tempo, in sé, ma dal sopraggiungere di obiettivi elementi diversi o contrari che ne facciano venir meno la portata sintomatica, oppure perché ne controbilanciano, smentiscono ed in ogni caso superano la valenza sintomatica, o perché rendono remoto, e certamente non più attuale, il pericolo”.
SICUREZZA SUL LAVORO E DELEGA DI FUNZIONI DEL DATORE DI LAVORO: LA DELEGA ALLA SICUREZZA CHE SOLLEVA IL DATORE DALLA POSIZIONE DI GARANZIA
D.LGS. N.19/2023 – INSERIMENTO DI UN NUOVO REATO PRESUPPOSTO PER LA RESPONSABILITA’ 231/2001 PER LE FALSE DICHIARAZIONI AI FINI DEL «CERTIFICATO PRELIMINARE»

Il decreto legislativo del 2 marzo 2023 n. 19 sulle trasformazioni, fusioni e scissioni societarie transfrontaliere, adottato in attuazione della direttiva (UE) 2019/2121, inserisce un nuovo reato presupposto (art. 54) inerente la responsabilità ex d.lgs. n. 231/2001 relativo alle false od omesse dichiarazioni per il rilascio del certificato preliminare, necessario per attestare il regolare adempimento, in conformità alla legge, degli atti e delle formalità preliminari alla realizzazione della fusione (art. 29).
RECEPITA IN VIA DEFINITIVA LA DIRETTIVA SUL WHISTLEBLOWING

Durante il Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2023 è stato approvato in via definitiva il decreto (legislativo) di attuazione della direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione, il cd..
PUBBLICATO IL N. 20 DEI QUADERNI DELL’ANTIRICICLAGGIO
ESCLUSA L’IPOTESI DELLA PRESUNZIONE DI IRRILEVANZA DEI RAPPORTI DI PARENTELA NELL’APPLICAZIONE DELL’INTERDITTIVA ANTIMAFIA

Con la sentenza n. 90/2023 il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria, Sezione Staccata di Reggio Calabria, nel rigettare il ricorso ha ribadito che l’interdittiva antimafia costituisce una misura preventiva che prescinde dall’accertamento di singole responsabilità penali nei confronti dei soggetti che ne sono colpiti, che si fonda sugli accertamenti compiuti dai diversi organi di polizia valutati, per la loro rilevanza …
I LIBERI PROFESSIONISTI NON POSSONO ESSERE DESTINATARI DI INTERDITTIVA ANTIMAFIA O INFORMATIVA ANTIMAFIA

Il Consiglio di Stato con la sentenza n. 2212/2023 ha respinto il ricorso che sosteneva applicabile ad un libero professionista il regime che scatta per infiltrazione mafiosa nell’ente locale affermando che quest’ultimo non può essere colpito da interdittiva antimafia anche se sono intercorsi rapporti professionali con un Comune sciolto per mafia, in quanto la disciplina dell’esclusione si applica strettamente all’ambito delle imprese e non può applicarsi ad un appartenente a una professione intellettuale: la persona fisica che non riveste la qualità di titolare di impresa o di società non può essere destinataria di una informativa antimafia di tipo interdittivo.