LIQUIDAZIONE CONTROLLATA ED AUTORIZZAZIONE ALL’USO DELLA’UTOVETTURA SOTTOPOSTA A FERMO AMMINISTRATIVO

LIQUIDAZIONE CONTROLLATA ED AUTORIZZAZIONE ALL’USO DELLA’UTOVETTURA SOTTOPOSTA A FERMO AMMINISTRATIVO

Il Tribunale di Monza, con la sentenza n. 71 del 3 aprile 2024 pubblicata il 17 aprile 2024, in occasione dell’apertura della liquidazione controllata, ha ritenuto di non accogliere la richiesta di autorizzazione all’utilizzo per esigenze lavorative di un’autovettura sottoposta a fermo amministrativo, affermando che tale richiesta deve essere oggetto di una specifica istanza all’Agente della Riscossione, non potendo essere presentata al giudice della procedura concorsuale.

CRIMINALITA’ ORGANIZZATA: IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA APPROVA LA DIRETTIVA UE RIGUARDANTE IL RECUPERO E LA CONFISCA DEI BENI

CRIMINALITA’ ORGANIZZATA: IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA APPROVA LA DIRETTIVA UE RIGUARDANTE IL RECUPERO E LA CONFISCA DEI BENI

Il Consiglio dell’Unione Europea il 12 aprile 2024 ha adottato una Direttiva che stabilisce norme minime a livello dell’UE in materia di reperimento, identificazione, congelamento, confisca e gestione di beni di origine criminale in relazione a un’ampia gamma di reati. Tale direttiva era stata proposta dalla Commissione nel dicembre 2022, al fine di limitare l’elusione delle misure restrittive e rafforzarne l’applicazione, ed è stata approvata dal Parlamento Europeo nel marzo 2024. L’entrata in vigore avverrà il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. Gli Stati membri avranno 12 mesi per recepire le disposizioni della direttiva nel diritto nazionale.

INTERDITTIVA ANTIMAFIA E FATTI RISALENTI NEL TEMPO

INTERDITTIVA ANTIMAFIA E FATTI RISALENTI NEL TEMPO

La Terza Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 3370 depositata il 12 aprile 2024, premessa la natura cautelare e preventiva del provvedimento di interdittiva antimafia (Cons. Stato, Ad. Plen., 6 aprile 2018, n. 3), ha richiamato il principio secondo cui, proprio quando dietro la singola realtà d’impresa vi è un nucleo familiare particolarmente compatto e coeso, è statisticamente più facile che coloro i quali sono apparentemente al di fuori delle singole realtà aziendali possano curarne (o continuare a curarne) la gestione o, comunque, interferire in quest’ultima facendo leva sui più stretti congiunti.

INTERDITTIVA ANTIMAFIA: IRRILEVANZA DELLA MANCANZA DI CONDANNE PENALI A CARICO DEL DESTINATARIO

INTERDITTIVA ANTIMAFIA: IRRILEVANZA DELLA MANCANZA DI CONDANNE PENALI A CARICO DEL DESTINATARIO

La Terza Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 3265 depositata il 10 aprile 2024, nel respingere l’appello, ha ribadito, richiamando la granitica giurisprudenza della medesima Sezione, che, quando dietro la singola realtà d’impresa vi è un nucleo familiare particolarmente compatto e coeso, è statisticamente più facile che coloro i quali sono apparentemente al di fuori delle singole realtà aziendali possano curarne (o continuare a curarne) la gestione o, comunque, interferire in quest’ultima facendo leva sui più stretti congiunti.

SEQUESTRO PREVENTIVO EX ART. 53 D.LGS. N, 231/2001 E PERICULUM IN MORA

SEQUESTRO PREVENTIVO EX ART. 53 D.LGS. N, 231/2001 E PERICULUM IN MORA

La Sezione Quinta della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 14047 deposita il 5 aprile 2024, accogliendo il ricorso con rinvio, ha stabilito che, anche con riferimento alla disciplina sulla responsabilità degli enti, il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni per le quali i beni suscettibili di apprensione potrebbero, nelle more del giudizio, essere modificati, dispersi, deteriorati, utilizzati o alienati, tenendo conto della tipologia dei beni presenti nel patrimonio del destinatario della confisca, senza che, tuttavia, le esigenze cautelari possano essere desunte esclusivamente dall’incapienza del patrimonio rispetto al presumibile ammontare della confisca.

ANAC: RELAZIONE DEL II SEMESTRE 2023 SULL’ATTIVITA’ DI VIGILANZA COLLABORATIVA DELL’UFFICIO VIGILANZA COLLABORATIVA, VIGILANZE SPECIALI E CENTRALI DI COMMITTENZA

ANAC: RELAZIONE DEL II SEMESTRE 2023 SULL’ATTIVITA’ DI VIGILANZA COLLABORATIVA DELL’UFFICIO VIGILANZA COLLABORATIVA, VIGILANZE SPECIALI E CENTRALI DI COMMITTENZA

Il 26 marzo 2024 è stata approvata dal Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione la relazione del II semestre 2023 sull’attività di vigilanza collaborativa dell’Ufficio Vigilanza collaborativa, vigilanze speciali e centrali di committenza relativa alla seconda metà dell’anno 2023.

BANCAROTTA FRAUDOLENTA: AI FINI DELLA QUALIFICA DI AMMINISTRATORE DI FATTO VALGONO GLI “INDICATORI DI CAPACITA’ GESTIONALE”

BANCAROTTA FRAUDOLENTA: AI FINI DELLA QUALIFICA DI AMMINISTRATORE DI FATTO VALGONO GLI “INDICATORI DI CAPACITA’ GESTIONALE”

La Quinta Sezione della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12715 del 7 dicembre 2023 depositata il 27 marzo 2024, ha stabilito che in tema di bancarotta fraudolenta, ai fini dell’attribuzione della qualifica di amministratore di fatto, può essere valorizzato l’esercizio, in modo continuativo e significativo, e non meramente episodico od occasionale, di tutti i poteri tipici inerenti alla qualifica o alla funzione o anche soltanto di alcuni di essi, secondo una valutazione degli “indicatori di capacità gestionale” dei quali spetta al giudice di merito valutare la pregnanza in concreto.

CONFISCA: LA NOZIONE DI “IMPRESA MAFIOSA” DEVE DERIVARE DA UN ASSERVIMENTO AI FINI DELLA CONSORTERIA NON ESSENDO SUFFICIENTE L’INVESTIMENTO DI RISORSE ILLECITE

CONFISCA: LA NOZIONE DI “IMPRESA MAFIOSA” DEVE DERIVARE DA UN ASSERVIMENTO AI FINI DELLA CONSORTERIA NON ESSENDO SUFFICIENTE L’INVESTIMENTO DI RISORSE ILLECITE

La Prima Sezione della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13094 del 10 novembre 2023 depositata il 29 marzo 2024, ha ribadito che, ai fini dell’applicazione dell’art. 416-bis, comma 7, c.p. in relazione al capitale sociale ed al patrimonio dell’impresa …

D.LGS. N. 231/2001: NUOVI REATI PRESUPPOSTO IN MATERIA DI ACCISE

D.LGS. N. 231/2001: NUOVI REATI PRESUPPOSTO IN MATERIA DI ACCISE

Durante la riunione del 26 marzo 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo che attua la riforma fiscale prevista dalla legge delega del 9 agosto 2023, n. 111 (Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 75). Detta normativa introduce un’importante revisione della disciplina doganale e del sistema sanzionatorio riguardante le imposte indirette. Infatti, è stato proposto un ampliamento della lista dei cc.dd. “reati presupposto” contenuti nel d.lgs. n. 231/2001, con l’introduzione degli illeciti in materia di accise, previsti dal T.U. n. 504/1995 (TUA).

ESCLUSO DALLA STAZIONE APPALTANTE L’OPERATORE INAFFIDABILE PER GRAVI ILLECITI PROFESSIONALI

ESCLUSO DALLA STAZIONE APPALTANTE L’OPERATORE INAFFIDABILE PER GRAVI ILLECITI PROFESSIONALI

La Sezione Prima del T.A.R. per la Sardegna, con la sentenza n. 204 depositata l’11 marzo 2024, ha stabilito che, in ordine agli eventi potenzialmente oggetto di iscrizione, l’Autorità è chiamata unicamente a valutare la conferenza della notizia rispetto alle finalità di tenuta del Casellario informatico, nonché l’utilità della stessa quale indice rivelatore di inaffidabilità dell’operatore economico attinto dall’annotazione, giammai potendo sostituirsi alle stazioni appaltanti nella valutazione circa la portata escludente, in concreto, dell’evento iscritto.

LE SEZIONI UNITE SI PRONUNCIANO IN MERITO ALLA CANCELLAZIONE DELLE IPOTECHE DEL GIUDICE DELEGATO EX ART. 108 LEGGE FALLIMENTARE

LE SEZIONI UNITE SI PRONUNCIANO IN MERITO ALLA CANCELLAZIONE DELLE IPOTECHE DEL GIUDICE DELEGATO EX ART. 108 LEGGE FALLIMENTARE

Le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione con la sentenza n. 7337 del 12 dicembre 2023, depositata in data 19 marzo 2024, si sono pronunciate in tema di esercizio del potere purgativo del giudice delegato ex art. 108 l. fall., affermando il seguente principio: “Nel sistema della legge fallimentare l’art. 108, secondo comma, prevede il potere purgativo del giudice delegato in stretta ed esclusiva consonanza con l’espletamento della liquidazione concorsuale dell’attivo disciplinata nella Sezione II del Capo VI secondo le alternative indicate nell’art. 107, perché in essa il curatore esercita la funzione di legge secondo il parametro di legalità dettato nell’interesse esclusivo del ceto creditorio mediante gli appositi procedimenti destinati al fine; mentre è da escludere che la norma possa essere applicata – e il potere purgativo esercitato dal giudice delegato – nei diversi casi in cui il curatore agisca nell’ambito dell’art. 72, ultimo comma, legge fall. quale semplice sostituto del fallito, nell’adempimento di obblighi contrattuali da questo assunti con un preliminare di vendita”.

COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI: LEGGITTIMITA’ DEL PROVVEDIMENTO DI PROROGA DELLE MISURE PROTETTIVE

COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI: LEGGITTIMITA’ DEL PROVVEDIMENTO DI PROROGA DELLE MISURE PROTETTIVE

Il Tribunale di Piacenza si è pronunciato su un reclamo proposto avverso la proroga ex art. 19, comma 5, CCII delle misure protettive, già confermate in precedenza con ordinanza ex art. 4 CCII, per mancata acquisizione del parere dell’esperto e ha specificato la valutazione di merito che va operata per la concessione o meno di detta proroga.