Statuto Advisora

 

TITOLO I

 

COSTUTUZIONE – SCOPI – SEDE E DURATA

 

Articolo 1 – Denominazione

 

È costituita ai sensi degli artt. 36 e segg. del codice civile una associazione denominata “ADVISORA”, nel seguito: l’”Associazione”. L’Associazione è retta dal presente Statuto e dalle norme di legge vigenti in materia.

Articolo 2 – Sede

 

L’associazione ha sede in Milano, alla Via Cosimo del Fante n. 16. Con delibera del Consiglio Direttivo la sede può essere trasferita nell’ambito della città metropolitana di Milano e possono essere istituite sedi secondarie. Il trasferimento della sede non comporta modifica del presente Statuto.

Articolo 3 – Durata dell’Associazione

 

La durata dell’Associazione è illimitata, salvo il venir meno della pluralità dei Soci o l’impossibilità del conseguimento degli scopi associativi.

Articolo 4 – Scopi dell’Associazione

 

  1. L’Associazione ha carattere volontario, è apolitica, apartitica e non ha scopo di lucro. Gli Associati svolgono l’attività professionale in autonomia di azione ed indipendenza di giudizio. In nessun caso l’appartenenza all’Associazione può determinare incompatibilità professionali. L’Associazione si propone il fine di valorizzare le competenze degli associati, di garantire il rispetto delle regole deontologiche, di realizzare gli obiettivi fissati dalle normative di seguito citate attraverso il coordinamento e lo scambio di professionalità ed informazioni all’interno di una rete di professionisti, di elevato spessore morale, culturale e professionale, dislocati su tutto il territorio nazionale che coopeaino in materia di custodie ed amministrazioni di patrimoni sottoposti a sequestri e/o confische penali e di prevenzione, in materia di amministrazione giudiziaria e controllo giudiziario ex artt. 34 e 34 bis d. lgs. 159/2011 (cd. codice antimafia), anche in qualità di coadiutori dell’ANBSC (Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata), nonché negli ambiti professionali contigui.

  1. L’Associazione svolge la propria attività in quattro macro aree: professionale, scientifica, istituzionale, sociale.

Nell’Area Professionale l’Associazione persegue i seguenti scopi fondamentali:

  1. promuovere lo scambio di conoscenze, competenze ed informazioni, nonché il confronto e la cooperazione tra gli Associati, salva in ogni caso l’autonomia di ciascuno nello svolgimento delle proprie funzioni;
  2. promuovere il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo di amministratore giudiziario e favorirne la crescita professionale, mediante l’organizzazione di adeguati e specifici percorsi di formazione ed un costante processo di aggiornamento;
  3. sviluppare soluzioni condivise ai problemi applicativi posti dalla normativa in materia di misure di prevenzione e amministrazione giudiziaria, gestione, destinazione e valorizzazione di beni e aziende sequestrati e/o confiscati alla criminalità organizzata ed economica, nonché nelle materie contigue, anche mediante l’elaborazione di “standard”  e “best practice”;
  4. condividere principi, valori, codici compotamentali, regole, metodi ed approcci di lavoro dell’amministrazione giudiziaria e delle materie contigue;
  5. promuovere e diffondere una cultura improntata alla legalità e all’etica presso il mondo delle imprese e delle professioni;
  6. promuovere nelle amministrazioni giudiziarie protocolli di controllo, principi di comportamento e sistemi operativi mutuati dalle più moderne prassi e procedure consolidatesi nelle aziende e nella pubblica amministrazione nell’applicazione di alcune normative tra cui quelle in materia di prevenzione di corruzione e trasparenza, il D.Lgs. n. 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli Enti e delle Società ed il D.Lgs. n. 231/2007 in tema di antiriciclaggio;
  7.  facilitare l’inserimento lavorativo di coloro che, soprattutto se giovani, sono interessati al settore.

Nell’Area Scientifica l’Associazione persegue i seguenti scopi fondamentali:

  1. costituire il luogo elettivo per la discussione e l’approfondimento delle tematiche relative all’applicazione della normativa in materia di misure di prevenzione e amministrazione giudiziaria, gestione, destinazione e valorizzazione di beni e aziende sequestrati e/o confiscati alla criminalità organizzata ed economica, nonché negli ambiti contigui e di interesse giuridico-economico;
  2. sviluppare iniziative culturali tese a diffondere la conoscenza delle materie di competenza e ad esse contigue, nonché nelle materie di interesse giuridico, sociale ed economico;
  3. sviluppare lo studio, la ricerca, l’analisi e le buone pratiche nelle materie di competenza e negli ambiti contigui, condividendone i risultati con tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nel settore;
  4. ideare e sviluppare progetti scientifici nelle materie di competenza e negli ambiti contigui, nonché nelle materie di interesse giuridico-economico, curandone la pubblicazione e la diffusione (portali on line, forum, riviste on line e/o cartacee, manuali, libri, saggi, etc.);
  5. ideare ed organizzare convegni, seminari e tavoli di lavoro, per l’approfondimento della normativa delle materie di competenza, nonché degli ambiti contigui e di interesse giuridico-economico, favorendo la partecipazione di tutti i protagonisti coinvolti nelle materie di interesse;
  6. organizzare corsi di formazione professionale, Corsi di Alta Formazione e/o Master in materia di misure di prevenzione e amministrazione giudiziaria, gestione, destinazione e valorizzazione di beni e aziende sequestrati e/o confiscati alla criminalità organizzata ed economica, nonché nelle materie contigue e di interesse giuridico-economico;
  7. effettuare approfondimenti e studi su norme, procedure ed ogni utile strumento idoneo a semplificare rapporti tra le Pubbliche Amministrazioni e i soggetti interessati a realizzare progetti di recupero e riuso dei beni confiscati;
  8. promuovere e realizzare, anche in collaborazione con le organizzazioni sindacali, le università e con altri enti pubblici e privati, studi e ricerche utili ad elaborare delle linee guida e principi di comportamento per lavoratori, dirigenti e amministratori giudiziari di aziende sequestrate e confiscate.

 

Nell’Area Istituzionale l’Associazione persegue i seguenti scopi fondamentali:

  1. proporsi come interlocutore qualificato ad ogni livello istituzionale ed associativo per un confronto sulle tematiche relative alla normativa in materia di misure di prevenzione e amministrazione giudiziaria, gestione, destinazione e valorizzazione di beni e aziende sequestrati e/o confiscati alla criminalità organizzata ed economica e negli ambiti contigui;
  2. favorire il confronto, lo scambio di informazioni e la cooperazione tra tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nelle materie di competenza;
  3. collaborare, anche attraverso la promozione di Protocolli di Intesa, con Istituzioni, Tribunali, ANBSC, (Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata), Enti Pubblici Territoriali, Università, Organizzazioni Sindacali, Enti Pubblici e Privati, Associazioni e Cooperative di comprovato spessore morale, tecnico e culturale per il raggiungimento degli scopi comuni, nonché nel processo di destinazione ed assegnazione dei beni confiscati;
  4. individuare soluzioni, anche in collaborazione con le istituzioni ed altri Enti pubblici e privati, alle problematiche generali inerenti la gestione e la destinazione dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate, definendo le modalità operative e i principi di comportamento che i vari soggetti coinvolti, inclusi gli amministratori giudiziari, possono seguire nello svolgimento dello funzioni loro assegnate, con l’obiettivo di raggiungere le finalità di miglioramento ed efficientamento dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate, nel pieno rispetto del D. Lgs. 6 settembre 2011, n. 159 e successive modificazioni;
  5. prevedere meccanismi di collaborazione tra i vari soggetti coinvolti per migliorare la gestione dei beni sequestrati, anche al fine di incrementarne, se possibile, la redditività e per agevolarne la eventuale successiva devoluzione allo Stato liberi da oneri e da pesi, in conformità a quanto previsto dal decreto legislativo 6 Settembre 2011, n. 159, come riformato dalla Legge 17 Ottobre 2017, n. 161;
  6. stipulare convenzioni con enti, società e soggetti terzi, nazionali ed internazionali, nell’interesse degli associati e per migliorare e far progredire l’esercizio della professione;
  7. sviluppare contatti con le Istituzioni e altre rappresentanze professionali, sociali e culturali, nell’interesse degli associati, anche promuovendo iniziative comuni ad altre libere professioni intellettuali.

Nell’Area Sociale l’Associazione persegue i seguenti scopi fondamentali:

  1. promuovere, diffondere e divulgare, anche in collaborazione con altri Enti pubblici e privati, presso il mondo della Scuola, della Pubblica Amministrazione, delle imprese, dei manager, delle professioni, delle associazioni e cooperative e, più in generale, della società civile, una cultura e una pratica antimafia, improntate alla legalità e all’etica, nonché i principi economici, giuridici, sociali, culturali alla base della prevenzione e del contrasto dei fenomeni della corruzione e dell’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia del Paese;
  2. favorire la nascita di reti di scopo con Enti Pubblici Territoriali, Università, Organizzazioni Sindacali, Enti Pubblici e Privati, Fondazione ed Associazioni di comprovato spessore morale, tecnico e culturale che condividano gli scopi dell’Associazione per il raggiungimento di obiettivi comuni;
  3. ideare, promuovere e sviluppare progetti di innovazione sociale ed economia sociale, nonché progetti di imprenditorialità sociale, auto-sostenibili, con finalità sociali, economiche e culturali, puntando nel contempo a promuovere l’innovazione intesa come rinnovamento dell’offerta in risposta ad aree di domanda insoddisfatta o inesplorata, anche con il coinvolgimento della pubblica amministrazione, di enti territoriali e di soggetti del privato sociale;
  4. favorire la co-progettazione e cooperazione tra Amministrazioni comunali e soggetti del terzo settore;
  5. promuovere e divulgare, anche in collaborazione con altri Enti pubblici e privati, le buone pratiche di destinazione e riutilizzo sociale dei beni confiscati, con particolare attenzione alle normative e procedure di un sistema produttivo e di impresa che operi nel rispetto della legalità, trasparenza e anticorruzione;
  6. promuovere, anche in collaborazione con i tribunali, l’ANBSC, i comuni e le associazioni impegnate nel settore, l’individuazione, sin dalle prime fasi del sequestro, della possibile futura destinazione del bene, anche attraverso l’assegnazione provvisoria come previsto dal decreto legislativo 6 Settembre 2011, n. 159, come riformato dalla Legge 17 Ottobre 2017, n. 161;
  7. attivare percorsi di collaborazione con i soggetti istituzionali al fine di assicurare la tempestività delle procedure di assegnazione e destinazione, la corrispondenza del bene alle esigenze e caratteristiche locali e il monitoraggio dell’utilizzo effettivo dei beni successivamente alla loro assegnazione;
  8. svolgere attività di supporto agli Enti coinvolti nella fase di destinazione e assegnazione del bene confiscato, contribuendo così allo sviluppo sociale ed economico del territorio di riferimento;
  9. sostenere la nascita e la conduzione di cooperative che acquisiscono la gestione di beni e di aziende sequestrate e confiscate, nonché svolgere attività di supporto alle cooperative e associazioni per il superamento delle criticità connesse alla gestione dei beni sequestrati, anche attraverso un costante e tempestivo raccordo tra i soggetti a vario titolo coinvolti;
  10. promuovere la riconversione dei beni immobili confiscati per favorire la riqualificazione ambientale e la rigenerazione sociale ed economica dei contesti caratterizzati da maggiore rilevanza dei fenomeni criminali;
  11. promuovere, anche in collaborazione con altri Enti pubblici e privati, il riuso sociale dei beni confiscati per potenziare infrastrutture e servizi, per migliorare la qualità della vita dei cittadini e favorire l’integrazione sociale delle persone a maggiore rischio di esclusione con il coinvolgimento attivo del terzo settore;
  12. favorire, anche in collaborazione con altri Enti pubblici e privati, il recupero ad uso produttivo e sociale di terreni e fabbricati confiscati per incentivare l’economia rurale;
  13. sviluppare opportune iniziative per sensibilizzare, sulle tematiche sopra evidenziate, le imprese, le Pubbliche amministrazioni, i mezzi d’informazione e l’opinione pubblica.

TITOLO II

 

SOCI

Articolo 5 – Categorie di Soci

I Soci possono appartenere alle seguenti categorie: Fondatori, Ordinari ed Onorari.

Articolo 6 – Soci Fondatori

I Soci Fondatori iscritti, ideatori dell’Associazione e custodi dei principi e della filosofia istituente, sono Roberto Calzoni, Fabio Cesare, Roberto De Luca, Laura Filippi e Marcella Vulcano. Essi sono componenti di diritto del Consiglio Direttivo, salvo rinuncia. I fondatori hanno diritto di voto all’interno dell’Assemblea degli associati, ad esclusione della elezione, sia personalmente che per delega, dei Soci Ordinari al Consiglio Direttivo.

Articolo 7 – Soci Ordinari

 

  1. Gli Associati Ordinari sono le persone fisiche, di comprovata moralità e professionalità e che soddisfino i requisiti di onorabilità previsti dal comma 3 del presente articolo, che svolgano o abbiano svolto l’attività di amministratore giudiziario o di coadiutore o di componente dell’ufficio di coadiuzione dell’amministratore giudiziario o che aspirino a svolgere tali funzioni, nonché ogni professionista portatore di interesse e/o coinvolto nella materia delle misure di prevenzione e amministrazione giudiziaria, gestione, destinazione e valorizzazione di beni e aziende sequestrati e/o confiscati alla criminalità organizzata ed economica, nonché negli ambiti ad essa contigui. Costoro, se condividono le finalità, la filosofia ed i principi ispiratori dell’Associazione, potranno rivestire la qualità di Associati Ordinari. Essi partecipano a pieno titolo alla vita dell’Associazione, esercitano il diritto al voto deliberativo nell’Assemblea degli Associati e sono eleggibili nel Consiglio Direttivo. Si diventa associato ordinario previa richiesta scritta da inviare al Consiglio Direttivo, il quale decide a maggioranza circa l’ammissione, entro 30 giorni dalla domanda, previa verifica del possesso dei requisiti necessari.

  1. L’appartenenza ad organizzazioni, associazioni e/o network professionali che svolgano attività di natura analoga a quella svolta da Advisora è causa di incompatibilità con l’Associazione.

  1. I Soci Ordinari, al momento della loro iscrizione all’Associazione e per tutta la durata della medesima, devono essere in possesso dei seguenti requisiti di onorabilità:

– non aver subito una condanna con sentenza anche non passata in giudicato, ovvero con sentenza di applicazione della pena su richiesta ex art. 444 c.p.p. ovvero un decreto penale di condanna per delitti che incidono sull’etica professionale e sulla onorabilità;

–  non essere stati condannati ad una pena che comporta l’interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici ovvero dagli uffici direttivi di enti, società, o imprese;

–   non essere destinatari di una misura di prevenzione o di restrizione della libertà personale ai sensi delle vigenti leggi.

  1. E’ dovere dell’associato informare tempestivamente il Consiglio Direttivo dell’eventuale venir meno anche di uno solo dei requisiti di onorabilità sopra menzionati.

Articolo 8 – Soci Onorari

  1. È ammessa la designazione di Soci Onorari, scelti tra professionisti che si siano distinti per una proficua attività in favore degli scopi, dei valori e dei principi dell’Associazione e/o comunque tra coloro che possano contribuire al perseguimento degli scopi dell’Associazione in virtù dei titoli professionali ed accademici acquisiti e per essersi distinti in attività di studio nelle materie di interesse dell’Associazione. Gli associati onorari sono nominati dal Presidente dell’Associazione, su proposta del Consiglio Direttivo. Gli Associati onorari partecipano alla vita associativa, senza diritto di voto nell’Assemblea e non sono tenuti al pagamento della quota associativa annuale.
  2. Il Consiglio Direttivo ha la facoltà di proporre all’Assemblea l’attribuzione della carica di Presidente Onorario ad un socio che si sia particolarmente distinto per meriti professionali e di studio e/o per aver contribuito in modo determinante alla crescita ed allo sviluppo dell’associazione. Il Presidente Onorario diviene membro di diritto del Consiglio Direttivo, senza diritto di voto e contribuisce alla promozione dell’Associazione e delle sue iniziative e allo sviluppo dei rapporti istituzionali. La carica di Presidente Onorario è a vita, salvo dimissioni o revoca per giusta causa.

Articolo 9 – Ammissione e recesso dei Soci Ordinari

  1. La richiesta di iscrizione all’Associazione, corredata della documentazione idonea ad attestare i requisiti di cui all’art. 7, viene presentata al Consiglio Direttivo.
  2. Presentando la richiesta di ammissione all’Associazione, il candidato dichiara di accettare integralmente le disposizioni contenute nel presente Statuto e nel Codice Etico. Sulla domanda di ammissione si pronuncia discrezionalmente il Consiglio Direttivo. Delle nuove ammissioni viene data informativa all’Assemblea alla prima seduta successiva.
  3. E’ facoltà del Socio di recedere in qualsiasi momento dall’Associazione a mezzo di comunicazione scritta al Consiglio Direttivo.
  4. Il recesso non dà diritto alla ripetizione delle quote associative versate per l’esercizio in corso, né alla rinuncia da parte dell’Associazione a quelle ancora dovute per l’esercizio in corso, né attribuisce al recedente alcun diritto sul fondo comune di cui all’art. 27.
  5. I soci non in regola con il pagamento delle quote associative, che non provvedano dopo un secondo sollecito, decadono dal rapporto associativo per effetto della delibera di esclusione da parte del Consiglio Direttivo.

Articolo 10 – Diritti degli associati

Gli associati hanno diritto di:

  1. esercitare tutti i poteri loro riservati dallo Statuto;
  2. sottoporre all’attenzione del Consiglio direttivo proposte, progetti ed iniziative volte al raggiungimento degli scopi associativi;
  3. collaborare ai programmi di studio ed alle pubblicazioni realizzate dall’Associazione;
  4. partecipare agli eventi organizzati dall’Associazione;
  5. fruire delle convenzioni stipulate dall’Associazione e godere di tutti gli altri benefici che l’Associazione potrà ulteriormente accordare.

 

Articolo 11- Doveri degli associati

  1. Ogni associato è tenuto a:
  2. versare la quota associativa che annualmente verrà stabilita dal consiglio direttivo. Per l’anno 2019 la quota associativa è fissata in € 500,00 per i componenti del Consiglio Direttivo e in euro 300,00 per gli Associati Ordinari. Il mancato pagamento della quota annuale comporta l’esclusione dall’associazione a norma dell’art. 9, co. 5. Sono esonerati dal pagamento della quota gli associati onorari.
  3. rispettare e osservare il Codice Etico dell’Associazione ed il presente Statuto, le sue modifiche, gli eventuali regolamenti interni e le delibere adottate dagli organi associativi;
  4. tenere un comportamento ispirato ai principi di lealtà, probità, dignità, decoro, diligenza e competenza;
  5. avere un comportamento improntato al massimo rispetto e professionalità, nei confronti degli altri associati, svolgendo con sollecitudine ed efficienza gli incarichi affidati e prestando la più ampia collaborazione;
  6. astenersi da ogni azione e da ogni atteggiamento che possa essere di nocumento all’Associazione o che sia in contrasto con gli scopi dell’Associazione;
  7. utilizzare correttamente la denominazione Advisora escludendo ogni utilizzo commerciale della stessa;
  8. partecipare assiduamente alle attività dell’Associazione e alle convocazioni, tenendosi informato sull’attività associativa, consultando il sito web e le pagine dei social network in cui è presente l’Associazione, anche collaborando alla stesura di articoli da pubblicare sugli stessi, cooperando attivamente allo svolgimento di ogni attività utile al raggiungimento degli scopi dell’Associazione, anche rendendo nota per tempo al Consiglio Direttivo la propria partecipazione a convegni in qualità di relatore o moderatore.
  9. Nessun associato può impegnare l’Associazione se non previamente munito di apposita delega scritta da parte del Presidente, da esibire ai terzi, diversamente rispondendo esclusivamente in proprio di ogni iniziativa non autorizzata.

Articolo 12 – Scioglimento del rapporto associativo

 

  1. La qualifica di associato si perde con effetto immediato per: recesso; decadenza; esclusione; morte o incapacità.

  1. Il recesso deve essere comunicato per iscritto, via email al Consiglio Direttivo ed acquista effetto dal giorno della ricezione della comunicazione.

  1. Alla decadenza consegue automaticamente la perdita della qualità di associato e viene comunicata dal Presidente del Consiglio Direttivo all’interessato mediante comunicazione scritta, via email all’indirizzo comunicato in fase di iscrizione o di eventuale successiva modifica dello stesso.
  2. L’esclusione viene decisa dal Consiglio Direttivo allorquando si verifichi una delle seguenti circostanze:
  3. a) violazione o inosservanza degli obblighi di cui all’art. 7 del presente Statuto nonché delle altre norme Statutarie, dei Regolamenti interni e delle delibere degli Organi sociali;
  4. b) procedimenti disciplinari avviati dai Consigli dell’Ordine distrettuali o irrogazione di sanzioni deontologiche;
  5. c) venir meno dei requisiti previsti dallo Statuto per l’appartenenza all’Associazione;
  6. d) mancata partecipazione all’Assemblea per due anni consecutivi, senza giustificato motivo;
  7. e) l’aver arrecato danni morali o materiali all’Associazione, o ad uno dei suoi membri;
  8. f) per sopravvenuta incompatibilità di cui all’art. 11 del presente Statuto;
  9. g) violazione dei principi fissati nel codice etico.

  1. L’esclusione non dà diritto alla ripetizione delle quote associative versate, né comporta rinuncia da parte dell’Associazione a percepire quelle ancora dovute per l’esercizio in corso, né attribuisce alcun diritto dell’escluso sul fondo comune di cui all’art. 21.

  1. In caso di morte o incapacità del soggetto associato, la qualifica viene meno automaticamente e non si trasmette a eventuali suoi eredi o aventi causa.

 

TITOLO III

 

 

ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE

 

Articolo 13 – Organi associativi

 

  1. Sono organi dell’Associazione:
  2. l’Assemblea
  3. il Consiglio Direttivo
  4. il Presidente
  5. il Vice Presidente
  6. il Tesoriere
  7. il Presidente Onorario

  1. Tutte le cariche elettive hanno durata triennale, a decorrere dal primo gennaio di ciascun anno; ogni associato è rieleggibile ed il suo impegno ha carattere volontaristico e non comporta alcun compenso.

  1. E’ possibile il rimborso delle spese sostenute dai soci che si siano particolarmente impegnati nello svolgimento di attività istituzionali, di interlocuzione con soggetti pubblici e privati e di promozione della Associazione e che siano state preventivamente autorizzate con delibera del Consiglio Direttivo, effettivamente sostenute e documentate.

Articolo 14 – Assemblea

 

  1. L’Assemblea degli associati è organo sovrano di Advisora e momento fondamentale di confronto, atto ad assicurare una corretta gestione dell’Associazione.
  2. Sono ammessi all’Assemblea ed esercitano il diritto di voto i Soci Ordinari in regola con il versamento delle quote associative. Ciascun Socio ha diritto ad un voto.
  3. Sono inoltre ammessi all’Assemblea, senza diritto di voto, i Soci Onorari.
  4. Ogni Socio avente diritto può farsi rappresentare per delega da un altro Socio. Alla stessa persona non possono essere conferite più di due deleghe.
  5. L’Assemblea degli Associati è convocata in via ordinaria dal Presidente o, in caso di assenza o impedimento, dal Vice Presidente:
  6. almeno una volta all’anno, per l’approvazione del rendiconto consuntivo e del Programma di attività;
  7. per la nomina od il rinnovo del Consiglio Direttivo;
  8. su richiesta del Consiglio Direttivo;
  9. quando lo richiedono almeno il 30% degli iscritti, in regola con il pagamento delle quote.
  10. L’Assemblea degli Associati è convocata in seduta straordinaria dal Presidente o, in caso di assenza o impedimento, dal Vice Presidente, su conforme delibera del Consiglio Direttivo per:
  11. deliberare sulle proposte di modifica dello Statuto e del Codice Etico;
  12. deliberare sullo scioglimento dell’Associazione.
  13. L’Assemblea, sia in seduta ordinaria che in seduta straordinaria, è convocata con almeno 10 giorni di preavviso mediante invio e-mail all’ultimo indirizzo comunicato e reca l’ordine del giorno, il luogo, la data e l’ora della riunione.

  1. L’Assemblea, sia in seduta ordinaria che in seduta straordinaria, è validamente costituita in prima convocazione con la presenza, diretta o per delega, di almeno metà più uno degli iscritti e, in seconda convocazione, qualunque sia il numero dei presenti, anche per delega.
  2. Le deliberazioni dell’Assemblea in seduta ordinaria si intendono approvate con il voto favorevole della maggioranza dei presenti aventi diritto al voto. Le deliberazioni dell’Assemblea in seduta straordinaria si intendono approvate con il voto favorevole della maggioranza dei 2/3 dei presenti aventi diritto al voto.
  3. L’Assemblea deve svolgersi con modalità tali che tutti coloro che hanno diritto di parteciparvi possano rendersi conto in tempo reale degli eventi, formare liberamente il proprio convincimento ed esprimere liberamente e tempestivamente il proprio voto. L’Assemblea potrà svolgersi anche in più luoghi contigui o distanti audio-video collegati, con modalità delle quali dovrà essere dato atto del verbale.

  1. L’Assemblea è presieduta dal Presidente dell’Associazione o, in caso di sua assenza o impedimento, dal Vice Presidente. Il Segretario dell’Assemblea, indicato di volta in volta dagli intervenuti, su proposta del Presidente, cura la redazione del Verbale, tiene il conto dei voti dei presenti. Il Tesoriere conserva le delibere. All’assemblea Ordinaria il Consiglio Direttivo rende una relazione generale sulla gestione associativa in corso.

  1. La mancata partecipazione consecutiva per due anni all’Assemblea degli associati assegna la facoltà al Consiglio Direttivo di deliberare l’esclusione dell’associato.

Articolo 15 – Poteri dell’Assemblea

L’Assemblea può tenersi in seduta ordinaria o in seduta straordinaria.

L’Assemblea in seduta ordinaria:

  1. elabora gli indirizzi generali dell’attività dell’Associazione, tenendo conto degli scopi di questa;
  2. delibera su qualsiasi materia che le sia sottoposta dal Consiglio Direttivo;
  3. delibera sull’approvazione del rendiconto economico-finanziario dell’esercizio precedente e sulla relazione concernente l’attività svolta dall’Associazione in tale esercizio, entrambi predisposti dal Consiglio Direttivo;
  4. elegge i componenti del Consiglio Direttivo diversi dai Fondatori come previsto dal successivo art. 16 comma 1;
  5. delibera la misura delle quote associative annuali e di eventuali quote straordinarie, su proposta del Consiglio Direttivo;
  6. su proposta del Consiglio Direttivo, nomina il Presidente Onorario;

L’Assemblea in seduta straordinaria:

  1. delibera sulle proposte di modifica dello Statuto e del Codice Etico;
  2. delibera sullo scioglimento dell’Associazione.

Articolo 16 – Il Consiglio Direttivo

 

  1. L’Associazione è diretta ed amministrata da un Consiglio Direttivo. Il primo Consiglio Direttivo è indicato nell’Atto Costitutivo. Dal primo rinnovo del Consiglio Direttivo, esso è composto di diritto dai Soci Fondatori, salvo rinuncia ed è estensibile, fino ad un massimo di 9 componenti complessivamente, ai Soci Ordinari che abbiano presentato la relativa candidatura e siano stati eletti dall’Assemblea, con la maggioranza assoluta dei presenti. I Consiglieri durano in carica tre anni e sono rieleggibili.

  1. Coloro che intendono essere eletti o rieletti nelle cariche sociali, devono presentare la propria candidatura in forma scritta, almeno 20 giorni prima del giorno in cui è convocata l’Assemblea chiamata a rinnovare il Consiglio Direttivo dandone comunicazione scritta al Consiglio Direttivo tramite email.

  1. Eventuali Consiglieri dimissionari, revocati o decaduti dalla carica verranno sostituiti dal Consiglio Direttivo mediante cooptazione. I nuovi eletti dureranno in carica sino alla scadenza del mandato del Consiglio. Nel caso di recesso o esclusione della maggioranza dei componenti, l’intero consiglio si intenderà decaduto.

  1. Il Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente o dal Vice Presidente almeno due volte all’anno e ogniqualvolta lo richieda la maggioranza dei suoi componenti in carica.

  1. Il Consiglio Direttivo elegge al suo interno il Presidente e il Vice Presidente che sono entrambi rappresentanti legali dell’associazione, nonché il Tesoriere.

Articolo 17 – Attribuzioni del Consiglio Direttivo

 

  1. Il Consiglio Direttivo è investito dei più ampi poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. In particolare ha la facoltà di compiere gli atti che ritiene opportuni per il raggiungimento degli scopi associativi che non siano dalla legge o dal presente Statuto riservate in modo tassativo alla competenza dell’Assemblea degli Associati.

  1. Il Consiglio Direttivo assume, anche per via telematica, tutti i provvedimenti idonei ad attuare gli scopi dell’Associazione, nel rispetto degli indirizzi espressi dall’Assemblea.

Al Consiglio competono in particolare i seguenti poteri:

  1. il funzionamento tecnico-amministrativo ed organizzativo dell’Associazione;
  2. dare esecuzione alle deliberazioni dell’Assemblea;
  3. il pagamento e la riscossione dei debiti e crediti;
  4. la liquidazione dei rimborsi spese agli Associati che si siano adoperati in ogni modo nell’attività dell’Associazione e per l’organizzazione ed esecuzione dei seminari, convegni, incontri e altri momenti formativi;
  5. il compimento di tutti gli atti necessari per l’acquisizione di mezzi finanziari atti al funzionamento dell’Associazione;
  6. l’esame delle domande di ammissione e l’accettazione del recesso degli Associati;
  7. la stesura del rendiconto consuntivo da sottoporre all’Assemblea e il disbrigo di tutti gli adempimenti di ordine amministrativo;
  8. la convocazione delle Assemblee Ordinarie degli Associati da indire almeno una volta all’anno e la convocazione delle Assemblee Straordinarie quando lo reputi necessario o ne venga fatta richiesta;
  9. il compimento di qualsiasi operazione con gli istituti di Credito, autorizzando il Presidente a sottoscrivere, in nome e per conto dell’Associazione, tutti i documenti che gli Istituti di Credito riterranno necessari ed opportuni per il perfezionamento di tali operazioni;
  10. il trasferimento della sede o l’istituzione di sedi secondarie;
  11. effettuare le nomine previste dall’art. 16, co. 5;
  12. determinare la misura delle quote associative annuali e di eventuali quote straordinarie, da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea;
  13. curare la pubblicazione, sul sito web dell’Associazione, dei dati informativi delle attività della stessa, nonché degli associati;
  14. predisporre entro il 30 aprile di ciascun anno il rendiconto economico-finanziario dell’esercizio sociale precedente e la relazione concernente l’attività svolta dall’Associazione in tale esercizio, da sottoporre all’Assemblea per l’approvazione;
  15. convocare l’Assemblea, ove non vi provveda il Presidente, almeno una volta all’anno e quando ne facciano richiesta i Soci ai sensi dell’art. 14, co. 5;
  16. proporre all’Assemblea le modifiche al presente Statuto e del Codice Etico;
  17. redigere il Codice Etico dell’Associazione da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea;
  18. istituire commissioni di studio e/o comitati cui devolvere specifiche funzioni, tra i quali in particolare un comitato scientifico incaricato dell’organizzazione di eventi e percorsi di formazione per gli associati;
  19. detenere a mezzo del Consigliere delegato alla Tesoreria le disponibilità finanziarie dell’Associazione, incassare le quote associative ed i contributi associativi relativi ad ogni evento, effettuare il pagamento o il rimborso di spese deliberate e presentare una situazione annuale contabile e finanziaria delle somme disponibili;
  20. intraprendere qualsiasi azione utile od opportuna per il perseguimento degli scopi dell’Associazione.

Articolo 18 – Convocazioni del Consiglio Direttivo

 

Il Consiglio Direttivo è convocato a mezzo email dal Presidente o dal Vice Presidente con congruo anticipo. Le adunanze del Consiglio Direttivo saranno valide con l’intervento della maggioranza dei suoi componenti in carica. Il Consiglio Direttivo potrà tenere le sue riunioni in audio/video conferenza o in sola audio conferenza. Le deliberazioni del Consiglio Direttivo vanno prese a maggioranza semplice dei presenti. In caso di parità di voti si attribuisce prevalenza al voto del Presidente o, in sua mancanza, al voto del Vice Presidente che avrà assunto nel Consiglio le funzioni di Presidente.

Articolo 19 – Il Presidente

 

Il Presidente rappresenta, anche agli effetti di legge, l’Associazione stessa. Egli sovraintende all’attività dell’Associazione ed all’esecuzione delle delibere degli organi associativi, presiede le adunanze del Consiglio Direttivo e ne firma le deliberazioni; firma il rendiconto annuale consuntivo da presentare agli Associati elaborato dal Tesoriere. In caso di sua assenza o temporaneo impedimento le sue funzioni sono esercitate dal Vice Presidente. Il Presidente dura in carica tre anni.

Articolo 20 – Il Vice Presidente

 

Il Vice Presidente può essere delegato dal Presidente per il compimento di determinati atti di ordinaria amministrazione. Il Vice Presidente dura in carica tre anni.

Articolo 21 – Il Tesoriere

 

Il Tesoriere è depositario delle disponibilità finanziarie dell’Associazione e della contabilità, della quale cura la tenuta, secondo criteri di trasparenza e precisione. Predispone il bilancio e cura gli adempimenti fiscali. Il tesoriere dura in carica tre anni.

Articolo 22 – Il Presidente onorario

 

Il Presidente Onorario è membro di diritto del Consiglio Direttivo, senza diritto di voto e contribuisce alla promozione dell’Associazione e delle sue iniziative e allo sviluppo dei rapporti istituzionali. La carica di Presidente Onorario è a vita, salvo dimissioni o revoca per giusta causa. È eletto ai sensi dell’art. 8 comma 2 del presente Statuto.

TITOLO IV

RAPPORTI ECONOMICI E RENDICONTO DI GESTIONE

Art. 25 – Fonti di finanziamento dell’associazione

 

Le spese occorrenti per il raggiungimento degli scopi dell’Associazione sono coperte dai contributi associativi versati dagli Associati nella misura e nei termini fissati dal Consiglio Direttivo e deliberati dall’assemblea anche in occasione di eventi formativi e con i contributi e le liberalità che l’Associazione potrà altresì ricevere da altri soggetti, persone ed enti. Le entrate dell’Associazione sono costituite da:

  1. quote associative annuali;
  2. contributi ulteriori versati dagli Associati per l’organizzazione e la partecipazione agli eventi di formazione della Associazione come convegni, seminari, corsi, ecc.;
  3. contributi versati da terzi partecipanti agli eventi di formazione della Associazione come convegni, seminari, corsi, ecc.;
  4. contributi versati da sponsor (istituti di credito, fondazioni, assicurazioni, soggetti pubblici e privati, ecc.);
  5. elargizioni e contributi versati dagli Associati, da terzi e da enti pubblici o privati nell’ambito di determinati progetti ideati e sviluppati dall’Associazione, anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati;
  6. eventuali elargizioni e contributi volontari versati da Associati, da terzi e da enti pubblici o privati.

Articolo 26 – Quote associative

  1. Tutti i Soci sono tenuti a versare la quota associativa deliberata annualmente dall’Assemblea ai sensi dell’art. 11.
  2. Qualora la deliberazione di cui al comma che precede non intervenga entro il 30 giugno di ciascun anno deve ritenersi automaticamente confermata la misura della quota associativa dell’anno precedente.

Articolo 27 – Fondo comune

Le quote associative annuali, eventuali quote associative supplementari, le eccedenze attive della gestione e tutti i cespiti acquisiti a qualsiasi titolo dall’Associazione costituiscono il fondo comune che è destinato in via esclusiva a sovvenzionare le attività dell’Associazione.

Articolo 28 – Rendiconto economico-finanziario

  1. L’esercizio sociale decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno.
  2. Il rendiconto economico-finanziario relativo agli aspetti economici e patrimoniali dell’attività svolta è predisposto dal Consiglio Direttivo e deve essere fornito ai Soci o comunque posto a loro disposizione con congruo anticipo rispetto alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione.
  3. Gli eventuali utili o avanzi di gestione dovranno essere impiegati esclusivamente per il perseguimento degli scopi associativi, secondo quanto previsto dal presente Statuto.

 

TITOLO V

NORME FINALI

 Articolo 29 – Sito web

L’Associazione ha un proprio sito web, con dominio “www.advisora.it”. Il sito è organizzato e gestito in modo da presentare in modo chiaro, anche sotto il profilo storico, la struttura, le caratteristiche e lo scopo dell’Associazione, fornire notizie sull’attività dell’Associazione, indicare i nominativi degli associati e dei loro Studi professionali ed ogni altro dato o notizia utile in conformità allo scopo dell’Associazione. Attraverso il sito web l’associazione attua la promozione delle iniziative scientifiche e culturali tese a diffondere la conoscenza delle materie giuridico-economiche; degli eventi formativi e di aggiornamento per professionisti, enti ed imprese; di eventuali corsi di formazione professionale in materie giuridico-economiche; delle pubblicazioni di interesse giuridico ed economico curate dagli associati.

Articolo 30 – Scioglimento dell’associazione

  1. Lo scioglimento dell’Associazione si verifica:
  2. a) per il venir meno della pluralità dei Soci, ove questa non si ricostituisca entro i 6 mesi successivi;
  3. b) su delibera dell’Assemblea con il voto favorevole di due terzi degli aventi diritto al voto;
  4. c) per impossibilità del raggiungimento degli scopi associativi.

  1. Lo scioglimento dell’Associazione è deliberato dall’Assemblea degli associati, la quale provvederà anche alla nomina di uno o più liquidatori, determinandone i poteri.

L’eventuale residuo del fondo comune dell’Associazione che dovesse residuare all’esito della liquidazione sarà devoluto, in deroga all’art. 42 c.c., con ciò escludendo sin d’ora la possibilità di divisione del fondo tra gli associati o la richiesta della quota di recesso, ad enti o associazioni che svolgano attività di utilità sociale e di riutilizzo virtuoso dei beni confiscati.

Articolo 31 – Controversie

Qualsiasi controversia dei Soci tra loro o con l’Associazione relativa all’interpretazione ed applicazione del presente Statuto nonché, in generale, ai rapporti associativi, è devoluta alla competenza del Foro di Milano.

Versione adottata il 21/06/2019