A cura della Redazione

CORTE DI CASSAZIONE, Sezione II Penale, Sentenza n. 44372/2022 della depositata il 22 novembre 2022

La Sezione Seconda della Cassazione (sentenza n. 44372/2022 del 13.10.2022), con una pronuncia in tema di responsabilità amministrativa dell’ente per reati ambientali commessi dal legale rappresentante nell’interesse o a vantaggio della società, conferma il sequestro preventivo di quote sociali e compendio aziendale di una S.r.l, quote in parte della persona indagata per il reato. Secondo la Suprema Corte l’azienda è responsabile dei reati commessi nel suo interesse dall’amministratore; una responsabilità, ai fini del d.lgs n. 231/2001, deducibile “dall’asservimento della persona giuridica e del plesso aziendale alla realizzazione del reato”.

Il caso trae origine da un sequestro preventivo impeditivo disposto dal GIP del Tribunale di Palermo delle quote sociali e del compendio aziendale di una S.r.l., nonché ai sensi degli artt. 321, comma 2, c.p.p. e 452-quaterdecies, comma 5, c.p., dal sequestro funzionale alla confisca per equivalente, fino alla concorrenza del profitto illecito dei beni e delle utilità disponibili del socio non amministratore della predetta società, in relazione al delitto contestato al capo 1) dell’addebito provvisorio (artt. 110, 452-quaterdecies c.p.). Il Tribunale del riesame, con ordinanza del 20/01/2022, ha dichiarato inammissibile la richiesta di riesame proposta dal socio non amministratore accogliendo solo parzialmente la richiesta di riesame nell’interesse dell’indagato. Avverso tale decisione viene proposto ricorso per cassazione dal difensore nominato dal legale rappresentante della predetta società, contestualmente indagato per i reati da cui dipendevano gli illeciti configurabili a carico della compagine.

Secondo quanto espresso dalla Suprema Corte è irrilevante che la responsabilità dell’ente non sia stata accertata quando “la condotta contestata al legale rappresentante e amministratore possa porsi a fondamento dell’illecito della società, così come tipizzato dalla norma richiamata”, inoltre “il requisito dell’interesse o vantaggio dell’ente – quale condizione per la configurabilità della responsabilità amministrativa della società – è particolarmente evidente a proposito del reato in questione, posto che la commissione del reato stesso è finalizzata a conseguire indebiti ricavi dall’esercizio di attività in tutto o in parte abusive ovvero a trarre risparmi di spesa dall’esercizio stesso. E in tale disegno risultano coinvolti tanto entrambi gli amministratori della società, additati come artefici del disegno illecito, quanto lo stesso compendio aziendale, strumentale alla realizzazione del fine illecito”.

Nel testo della sentenza n. 44372 del 22 novembre 2022, è stata anche evidenziata dalla Cassazione la sussistenza di una compenetrazione tra soggetti a cui compete la rappresentanza ed amministrazione della società e la persona giuridica stessa stabilmente asservita, con la sua compagine e patrimonio, alla commissione delle attività criminose.

Da ultimo gli Ermellini hanno richiamato l’orientamento di legittimità secondo cui è inammissibile, per difetto di legittimazione, rilevabile d’ufficio, la richiesta di riesame di decreto di sequestro presentata dal difensore dell’ente nominato dall’amministratore che sia imputato o indagato del reato da cui dipende l’illecito amministrativo.


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REATI AMBIENTALI E RESPONSABILITA’ DELL’ENTE: AZIENDA SEQUESTRABILE.
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