a cura di Rossella Ceccarini
Il World Whistleblower Day, celebrato il 23 giugno, rappresenta un momento simbolico per riflettere sul valore del whistleblowing e sul sostegno che si deve garantire a chi, con coraggio e senso civico, decide di segnalare illeciti in nome della legalità, della trasparenza e dell’interesse collettivo. È la giornata in cui viene onorato chi ha il coraggio di alzare la voce e in cui si fa il punto su quanto è stato fatto – in particolare in Italia – per costruire un sistema più efficace, tutelante ed incentivante.
In occasione di questa ricorrenza, Transparency International Italia ha pubblicato il Report Whistleblowing 2024, un documento fondamentale che offre una fotografia aggiornata dello stato del whistleblowing nel nostro Paese, tracciando l’evoluzione normativa, culturale ed operativa ad un anno dall’entrata in vigore del d.lgs. n. 24/2023.
Il 2024 ha rappresentato un anno decisivo per il consolidamento del sistema italiano di protezione dei whistleblowers. A seguito della trasposizione della Direttiva UE 2019/1937 e dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 24/2023, infatti, si è aperta una fase di implementazione concreta e di adeguamento delle procedure interne da parte di enti pubblici e soggetti privati.
Transparency International Italia ha rafforzato le attività di formazione, sensibilizzazione e supporto, promuovendo una cultura in cui la segnalazione degli illeciti non sia più vista con diffidenza, ma come leva strategica per costruire integrità e resilienza organizzativa.
Al centro di questa azione rimane la tutela dei whistleblowers: persone che, spesso a costo di sacrifici personali, decidono di denunciare condotte scorrette nei luoghi di lavoro e che è doveroso ascoltare, proteggere e riconoscerne il valore.
Nel corso del 2024, Transparency International Italia ha:
1) gestito il servizio ALAC – Allerta Anticorruzione, fornendo supporto diretto ai segnalanti: sono state ricevute 15 segnalazioni;
2) consolidato la collaborazione con ANAC per rafforzare la qualità delle procedure interne e promuovere best practices, segnalando tuttavia la necessità di un impegno politico e istituzionale più deciso;
3) rilevato una crescente attenzione della giurisprudenza (in sede civile, amministrativa e penale), che ha affrontato più frequentemente casi legati ai diritti ed alle tutele dei segnalanti.
Il Report presenta anche i numeri aggiornati del progetto WhistleblowingIT, realizzato insieme a Whistleblowing Solutions Impresa Sociale, con un trend in costante crescita:
– 5.730 enti aderenti alla fine del 2024, sia nel settore pubblico che in quello privato;
– oltre 200 nuovi enti si sono aggiunti da dicembre, segno di un rafforzamento strutturale e culturale dei canali di segnalazione.
Il Report dedica un’analisi puntuale alle 50 maggiori imprese italiane per numero di dipendenti, rilevando un panorama ancora eterogeneo.
Ambito oggettivo: il 92% delle aziende analizzate è conforme, mentre l’8% presenta disallineamenti parziali o totali rispetto al d.lgs. n. 24/2023.
Soggetti legittimati: alcune imprese escludono figure come ex dipendenti, collaboratori esterni o tirocinanti, in contrasto con le previsioni normative.
Accessibilità e trasparenza: in molti casi le informazioni sono difficilmente reperibili o non sono raccolte in una sezione chiara e dedicata sul sito aziendale.
Segnalazioni borderline: solo il 74% consente esplicitamente la segnalazione di irregolarità amministrative, lasciando incertezze sulle casistiche “minori”.
Policy obsolete o incomplete: alcune aziende non hanno aggiornato o reso pubbliche le proprie procedure, compromettendo l’efficacia del sistema.
Il quadro che emerge dal Report Whistleblowing 2024 evidenzia un progresso significativo, ma anche la necessità di rafforzare la chiarezza, l’inclusività e l’accessibilità dei meccanismi di segnalazione. Il whistleblowing non è solo un adempimento normativo, ma un presidio fondamentale di integrità, giustizia e fiducia nelle istituzioni e nelle organizzazioni.