a cura di Rossella Ceccarini

Il 10 giugno 2024 il Consiglio dei Ministri (nella seduta n. 80) ha approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo relativo al recepimento della Direttiva (UE) 2022/2464 (c.d. “Corporate Sustainability Reporting Directive” o CSRD) in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità e per l’adeguamento della normativa nazionale.

Lo schema di decreto legislativo recepisce la direttiva 2022/2464/UE che rafforza ed estende gli obblighi in materia di reporting di sostenibilità già imposti alle imprese dalla Direttiva 2014/95/UE (c.d. “Non Financial Reporting Directive” o NFRD), concludendo un percorso intrapreso, a livello unionale, con l’Accordo di Parigi del 2015 e proseguito con il Sustainable Action Plan del 2018, nonché con il Green Deal europeo del 2019.

In particolare, la Direttiva 2022/2464/UE, che dovrà essere recepita, in via definitiva, entro il 6 luglio 2024, prevede:

1) l’estensione degli obblighi di reporting non finanziario alle PMI (diverse dalle microimprese), mentre gli obblighi previsti dalla NFRD hanno per destinatarie solo “le imprese di grandi dimensioni che costituiscono enti di interesse pubblico e che, alla data di chiusura del bilancio, presentano un numero di dipendenti occupati in media pari a 500”. Gli obblighi di rendicontazione introdotti dalla CSRD gravano, oltre che su tutte le imprese di grandi dimensioni, anche sulle piccole e medie imprese (ad eccezione delle microimprese) che siano enti di interesse pubblico;

2) la sostituzione della “rendicontazione non finanziaria” (avente ad oggetto “informazioni ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva in misura necessaria alla comprensione dell’andamento dell’impresa, dei suoi risultati, della sua situazione e dell’impatto della sua attività” ex art. 1, par. 1, NFRD) con la “rendicontazione di sostenibilità” (consistente in “informazioni necessarie alla comprensione dell’impatto dell’impresa sulle questioni di sostenibilità, nonché informazioni necessarie alla comprensione del modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sull’andamento dell’impresa, sui suoi risultati e sulla sua situazione”).

L’obiettivo fondamentale è quello di aumentare la trasparenza delle informazioni sugli impatti ambientali, sociali e di governance (in ottica ESG, appunto) delle attività aziendali.

Gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità dovranno avere un’applicazione graduale: le società quotate aventi più di 500 dipendenti saranno tenute a pubblicare il primo bilancio di sostenibilità a partire da gennaio 2025, riferito all’anno fiscale 2024, mentre l’obbligo si estenderà l’anno successivo alle grandi società non quotate, successivamente alle PMI quotate sui mercati finanziari.


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RENDICONTAZIONE SOCIETARIA’ DI SOSTENIBILITA’: APPROVATO LO SCHEMA DI DECRECTO LEGISLATIVO PER IL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA EUROPEA CSRD

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