Pericolo di infiltrazione mafiosa ed interdittiva antimafia

Pericolo di infiltrazione mafiosa ed interdittiva antimafia

La Terza Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 142 pubblicata il 4 gennaio 2024 ha ribadito che: “il pericolo di infiltrazione mafiosa deve essere valutato secondo un ragionamento induttivo, di tipo probabilistico, che non richiede di attingere un livello di certezza oltre ogni ragionevole dubbio, tipica dell’accertamento finalizzato ad affermare la responsabilità penale, e quindi fondato su prove, ma che implica una prognosi assistita da un attendibile grado di verosimiglianza, sulla base di indizi gravi, precisi e concordanti, sì da far ritenere ‘più probabile che non’, appunto, il pericolo di infiltrazione mafiosa (v., per tutte, Cons. Stato, sez. III, 30 gennaio 2019, n. 758; Cons. Stato, sez. III, 3 maggio 2016, n. 1743)”.

Confisca disposta nei confronti dell’ente responsabile di un illecito amministrativo dipendente da reato e prescrizione

La Prima Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 50729 del 20 ottobre 2023 (depositata il 19 dicembre 2023), ha annullato senza rinvio un’ordinanza della Corte d’Appello di Reggio Calabria ricordando che la confisca di cui all’art. 19 d.lgs. n. 231/2001, quale sanzione dell’illecito amministrativo dipendente dal reato, è certamente assoggettata al regime di prescrizione delineato dall’art. 22 dello stesso decreto. La giurisprudenza della medesima Corte ha già precisato infatti che tale termine riguarda tanto l’illecito, che non può più essere perseguito decorsi cinque anni dalla consumazione del reato presupposto, quanto la sanzione amministrativa definitivamente irrogata, che dovrà essere riscossa o altrimenti eseguita, a pena di estinzione, entro il termine di cinque anni dal passaggio in giudicato della sentenza pronunciata a carico della persona giuridica; fatti salvi, per la sanzione, gli effetti di eventuali cause interruttive rilevanti a norma del codice civile (Cass. pen., Sez. I, 5 maggio 2021, n. 31854).

Esclusione dalla gara dell’operatore economico e provvedimenti interdittivi

Esclusione dalla gara dell’operatore economico e provvedimenti interdittivi

La Terza Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 10994 del 14.12.2023 depositata in data 19.12.2023, ha affermato che l’art. 80, comma 5, lettera f), del Codice dei contratti pubblici prevede, quale causa di esclusione, l’ipotesi in cui «l’operatore economico sia stato soggetto alla sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera c) del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 o ad altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione, compresi i provvedimenti interdittivi di cui all’articolo 14 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81».

La promessa di pagare l’imposta evasa in base alle dovute proporzioni incide su sequestro e confisca

La promessa di pagare l’imposta evasa in base alle dovute proporzioni incide su sequestro e confisca

La Sezione Seconda Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 50037 del 14.11.2023 depositata il 15.12.2023, nel rigettare il ricorso si è uniformata correttamente al principio di diritto secondo il quale, in tema di reati tributari, la disposizione di cui all’art.12-bis, comma 2, d.lgs. n. 74/2000, introdotta dal d.lgs. n. 158/2015, secondo cui la confisca diretta o di valore dei beni costituenti profitto o prezzo del reato «non opera per la parte che il contribuente si impegna a versare all’erario anche in presenza di sequestro»,

Sequestro di prevenzione e crediti dei terzi: la certezza non deriva de plano dai bilanci

Sequestro di prevenzione e crediti dei terzi: la certezza non deriva de plano dai bilanci

La Sezione Seconda Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 48452 del 13.10.2023 depositata il 05.12.2023, nel rigettare il ricorso ha rammentato che la norma dell’art. 52 d.lgs. n. 159/2011, intitolata “Diritti dei terzi”, al primo comma fissa il principio generale secondo cui “la confisca non pregiudica i diritti di credito dei terzi che risultano da atti aventi data certa anteriore al sequestro, nonché i diritti reali di garanzia costituiti in epoca anteriore al sequestro, ove ricorrano le seguenti condizioni”.

Il revisore contabile: false comunicazioni sociali e bancarotta societaria

Il revisore contabile: false comunicazioni sociali e bancarotta societaria

La Sezione Quinta della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 47900 depositata il 30.11.2023, ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte d’Appello di Milano assolvendo il revisore contabile dal reato di concorso nel delitto di bancarotta impropria da reato societario enunciando il seguente principio di diritto: «La fattispecie del falso nelle relazioni dei revisori non ha attinenza né con l’art. 2621 c.c. né con l’art. 223 comma secondo, n. 1, L.F. e, per tale ragione, non può ex se rappresentare una modalità di concorso nei ridetti reati propri, pena la torsione dei principi di legalità e di tipicità».

Annullato il decreto di sequestro preventivo del G.I.P. se nel provvedimento non vi è riferimento al periculum in mora

Annullato il decreto di sequestro preventivo del G.I.P. se nel provvedimento non vi è riferimento al periculum in mora

La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza numero 47202/2023, depositata il 24/11/2023 (udienza camerale 10/11/2023), pronunciandosi in sede cautelare reale su una fattispecie di omesso versamento delle ritenute certificate (art. 10-bis d.lgs. n.74/2000), ha ritenuto non adeguatamente motivato il decreto di sequestro preventivo del G.I.P. perché carente quanto alla motivazione sul requisito del periculum in mora.

INFORMAZIONI ANTIMAFIA QUALE MASSIMA ANTICIPAZIONE DELLA REAZIONE DELL’ORDINAMENTO ALLE MANIFESTAZIONI DI POSSIBILI TENTATIVI DI INFILTRAZIONE MAFIOSA

INFORMAZIONI ANTIMAFIA QUALE MASSIMA ANTICIPAZIONE DELLA REAZIONE DELL’ORDINAMENTO ALLE MANIFESTAZIONI DI POSSIBILI TENTATIVI DI INFILTRAZIONE MAFIOSA

La Terza Sezione del Consiglio di Stato con sentenza n. 9982 del 09.11.2023 depositata in data 22.11.2023 ha affermato che la misura interdittiva antimafia mira a prevenire e a impedire sul nascere meri tentativi di condizionamento malavitoso della gestione dell’impresa o di esposizione dell’impresa al pericolo concreto di infiltrazione della malavita organizzata, mentre il processo penale mira ad accertare e reprimere reati consumati o tentati;

Stretta a crimine e terrorismo nel pacchetto sicurezza dell’Esecutivo

Stretta a crimine e terrorismo nel pacchetto sicurezza dell’Esecutivo

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi giovedì 16 novembre 2023, alle ore 15.24, ha approvato tre disegni di legge che introducono nuove norme in materia di sicurezza pubblica, tutela delle forze di polizia e delle vittime dell’usura e dei reati di tipo mafioso, valorizzazione della specificità del Comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico e di funzionalità dell’amministrazione civile dell’interno, riordino delle funzioni e dell’ordinamento della polizia locale.

Concordato fallimentare: la Cassazione si pronuncia sui limiti di responsabilità del terzo assuntore

Concordato fallimentare: la Cassazione si pronuncia sui limiti di responsabilità del terzo assuntore

La Prima Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 31107 del 26.10.2023 depositata l’08.11.2023, nel rigettare il ricorso, ha affermato il seguente principio: “la previsione del secondo periodo dell’ultimo comma dell’articolo 124 della legge fallimentare, in forza del quale il proponente può limitare gli impegni assunti con il concordato ai soli creditori ammessi al passivo, anche provvisoriamente, e a quelli che hanno proposto opposizione allo stato passivo o domanda di ammissione tardiva al tempo della proposta, pone una preclusione processuale, senza distinzione fra creditori chirografari e non, destinata a operare a condizione che lo stato passivo sia stato dichiarato esecutivo, né confligge con il precetto dettato dal precedente terzo comma della medesima disposizione”.

Traffico illecito di rifiuti: risparmio di spesa come forma di profitto

Traffico illecito di rifiuti: risparmio di spesa come forma di profitto

La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con sentenza n. 45314 del 4 ottobre 2023 depositata il 10 novembre 2023 si è pronunciata in merito al reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e ha riaffermato il principio secondo cui il profitto di un reato può consistere in un risparmio di spesa. Tale principio è ormai ampiamente consolidato nella giurisprudenza di legittimità ed è stato affermato con estrema chiarezza in almeno due decisioni delle Sezioni Unite (S.U., n. 188374 del 31/01/2013, Adami, Rv. 255036-01, in materia di reati tributari, e S.U., n. 38343 del 24/04/2014, Espenhahn, Rv. 261117-01, in materia di reati colposi).

Autoriciclaggio: il reimpiego delle disponibilità della fallita in altre attività imprenditoriali

Autoriciclaggio: il reimpiego delle disponibilità della fallita in altre attività imprenditoriali

La Sezione Quinta Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 45285 del 03.10.2023 pubblicata il 09.11.2023 ha ribadito che, come affermato dalla giurisprudenza della medesima Corte, alla quale lo stesso Collegio ritiene di conformarsi, “sussiste concorso tra il reato di bancarotta per distrazione e quello di autoriciclaggio nel caso in cui alla condotta distrattiva di somme di denaro faccia seguito un’autonoma attività dissimulatoria

Fallimento: il credito da recesso non ha alcuna “parentela ontologica” con il credito da finanziamento

Fallimento: il credito da recesso non ha alcuna “parentela ontologica” con il credito da finanziamento

La Sezione Prima della Suprema Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 30725 depositata il 06.11.2023 che rinvia, peraltro, al Tribunale di Milano per un nuovo esame della fattispecie, ha stabilito che al credito derivante dal recesso del socio non si applica la disciplina sulla postergazione di cui all’art. 2467 c.c., neanche nel caso in cui la società sia sottoposta a procedura concorsuale e la richiesta di liquidazione della quota derivante dal recesso sia stata avanzata in sede di insinuazione al passivo.

Confisca di prevenzione e presunzione di illiceità dei beni

Confisca di prevenzione e presunzione di illiceità dei beni

La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 44022 del 12.10.2023 pubblicata il 02.11.2023, nel respingere i ricorsi, ha stabilito che, in tema di confisca di prevenzione, la presunzione di illecita provenienza dei beni ha natura di presunzione relativa e per l’assolvimento dell’onere probatorio posto a carico del soggetto inciso è sufficiente la mera allegazione di fatti, situazioni o eventi che, ove riscontrabili, siano idonei, “ragionevolmente e plausibilmente”, ad indicare la lecita provenienza dei beni.

Confisca per sproporzione e regime probatorio

Confisca per sproporzione e regime probatorio

La Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 43932 del 04.11.2022 depositata il 31.10.2023 ha ribadito che, in caso di confisca allargata ex art. 240-bis c.p., dall’accertata sproporzione tra guadagni e patrimonio, che spetta alla pubblica accusa provare, scatta una presunzione iuris tantum d’illecita accumulazione patrimoniale, che può essere superata dall’interessato, specialmente nel caso di confusione tra risorse di provenienza lecita e illecita, sulla base di specifiche e verificate allegazioni, dalle quali si possa desumere la legittima provenienza del bene confiscato attingendo al patrimonio legittimamente accumulato.

Fallimento: rimesse bancarie ed escussione di pegni

Fallimento: rimesse bancarie ed escussione di pegni

La Prima Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 29998 depositata il 30 ottobre 2023 ha confermato la statuizione della Corte d’Appello di Venezia che aveva giudicato inefficace la garanzia ai sensi dell’art. 67, comma 1, n. 3 l. fall. e ha enunciato il seguente