Escluso dalla stazione appaltante l’operatore inaffidabile per gravi illeciti professionali

Escluso dalla stazione appaltante l’operatore inaffidabile per gravi illeciti professionali

La Sezione Prima del T.A.R. per la Sardegna, con la sentenza n. 204 depositata l’11 marzo 2024, ha stabilito che, in ordine agli eventi potenzialmente oggetto di iscrizione, l’Autorità è chiamata unicamente a valutare la conferenza della notizia rispetto alle finalità di tenuta del Casellario informatico, nonché l’utilità della stessa quale indice rivelatore di inaffidabilità dell’operatore economico attinto dall’annotazione, giammai potendo sostituirsi alle stazioni appaltanti nella valutazione circa la portata escludente, in concreto, dell’evento iscritto.

Le Sezioni Unite si pronunciano in merito alla cancellazione delle ipoteche da parte del giudice delegato ex art. 108 legge fallimentare

Le Sezioni Unite si pronunciano in merito alla cancellazione delle ipoteche da parte del giudice delegato ex art. 108 legge fallimentare

Le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione con la sentenza n. 7337 del 12 dicembre 2023, depositata in data 19 marzo 2024, si sono pronunciate in tema di esercizio del potere purgativo del giudice delegato ex art. 108 l. fall., affermando il seguente principio: “Nel sistema della legge fallimentare l’art. 108, secondo comma, prevede il potere purgativo del giudice delegato in stretta ed esclusiva consonanza con l’espletamento della liquidazione concorsuale dell’attivo disciplinata nella Sezione II del Capo VI secondo le alternative indicate nell’art. 107, perché in essa il curatore esercita la funzione di legge secondo il parametro di legalità dettato nell’interesse esclusivo del ceto creditorio mediante gli appositi procedimenti destinati al fine; mentre è da escludere che la norma possa essere applicata – e il potere purgativo esercitato dal giudice delegato – nei diversi casi in cui il curatore agisca nell’ambito dell’art. 72, ultimo comma, legge fall. quale semplice sostituto del fallito, nell’adempimento di obblighi contrattuali da questo assunti con un preliminare di vendita”.

Danno ambientale e bonifiche: il Consiglio di Stato si esprime sugli obblighi gravanti sul proprietario di un’area inquinata

Danno ambientale e bonifiche: il Consiglio di Stato si esprime sugli obblighi gravanti sul proprietario di un’area inquinata

La Quarta Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 1110 depositata il 02.02.2024 ha stabilito che, alla stregua del principio “chi inquina paga”, l’Amministrazione non può imporre al proprietario di un’area inquinata, che non sia anche l’autore dell’inquinamento, l’obbligo di porre in essere le misure di messa in sicurezza di emergenza e bonifica, di cui all’art. 240, comma 1, lett. m) e p), d.lgs. n. 152/2006, in quanto gli effetti a carico del proprietario incolpevole restano limitati a quanto espressamente previsto dall’art. 253 d.lgs. n. 152/2006, in tema di oneri reali e privilegio speciale immobiliare.

Informativa antimafia e termine per provvedere sulle istanze di aggiornamento

Informativa antimafia e termine per provvedere sulle istanze di aggiornamento

Con la sentenza n. 2260 depositata l’8 marzo 2024, la Sezione Terza del Consiglio di Stato, in tema di aggiornamento dell’informativa antimafia, ha stabilito che deve escludersi che, nell’attuale sistema normativo, l’obbligo di concludere i procedimenti amministrativi positivizzato dall’art. 2, comma 1, l. n. 241/1990 («[o]ve il procedimento consegua obbligatoriamente ad un’istanza, ovvero debba essere iniziato d’ufficio, le pubbliche amministrazioni hanno il dovere di concluderlo mediante l’adozione di un provvedimento espresso), fondamentale in un sistema amministrativo moderno retto dai criteri di economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza, oltre che ispirato al rispetto dei principi di collaborazione e buona fede reciproca tra amministrazione e cittadini, possa ritenersi sganciato dall’altrettanto fondamentale predeterminazione in via legale o regolamentare del relativo termine finale, come reso palese, del resto, dal tenore dell’art. 2, comma 2, della medesima legge, in forza del quale, «[n]ei casi in cui disposizioni di legge ovvero i provvedimenti di cui ai commi 3, 4 e 5 non prevedono un termine diverso, i procedimenti amministrativi di competenza delle amministrazioni statali e degli enti pubblici nazionali devono concludersi entro il termine di trenta giorni».

Ripartizione di competenza in ordine all’adozione dei provvedimenti riguardanti i diritti personali del sottoposto alla procedura e della sua famiglia

Ripartizione di competenza in ordine all’adozione dei provvedimenti riguardanti i diritti personali del sottoposto alla procedura e della sua famiglia

La Corte di Cassazione, Sezione V Penale, con l’ordinanza n. 10106 del 21 febbraio 2024 depositata l’8 marzo 2024, preso atto della successione di norme in materia, ha rilevato che oggi, pur essendo attribuito al giudice delegato il potere di ordinare lo sgombero all’atto del sequestro dell’abitazione del fallito (prima affidato al tribunale), è il collegio e non più il giudice delegato a dover provvedere all’opposizione a norma dell’art. 47, comma 2, l. fall.

Rilevanza sintomatica dei rapporti commerciali o associativi tra imprese ed interdittiva antimafia

Rilevanza sintomatica dei rapporti commerciali o associativi tra imprese ed interdittiva antimafia

Con la sentenza n. 2160 dell’11 gennaio 2024 depositata il 5 marzo 2024 la Terza Sezione del Consiglio di Stato si è pronunciata in merito alla richiesta di riforma della sentenza emessa dal T.A.R. dell’Emilia Romagna (Sezione Prima) resa sul ricorso proposto per l’annullamento del provvedimento mediante il quale la Prefettura di Modena aveva respinto l’istanza di rinnovo nell’elenco dei fornitori e prestatori di servizi non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa (c.d. white list) istituito presso la medesima e del provvedimento mediante il quale la Prefettura di Modena aveva confermato il diniego di iscrizione nella “white list” irrogato nonché dell’atto mediante il quale la Prefettura di Modena in seguito alla richiesta di nuova iscrizione nella “white list” formulata da (…) aveva comunicato la vigenza del provvedimento interdittivo antimafia.

Con informazione provvisoria n. 02/2024 del 29 febbraio 2024 le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione hanno risolto la questione relativa alla continuità normativa tra il reato di millantato credito di cui all’art. 346, comma 2, c.p. – abrogato dall’art. 1, comma 1, lett. s), l. 9 gennaio 2019, n. 3 – e il reato di traffico di influenze illecite di cui all’art. 346-bis c.p., come modificato dall’art. 1, comma 1, lett. t), della citata l. n. 3/2019.

Crisi d’impresa: ammissibile la liquidazione controllata anche a fronte di sola finanza esterna

Crisi d’impresa: ammissibile la liquidazione controllata anche a fronte di sola finanza esterna

Con la sentenza n. 6 pubblicata il 19 febbraio 2024 il Tribunale di Siena, adeguandosi all’orientamento di merito già seguito da altri Tribunali (Tribunale di Nola, sentenza 12 dicembre 2023; Tribunale di Parma, sentenza 20 settembre 2023; Tribunale di Perugia, sentenza 31 luglio 2023), si è pronunciato sull’accesso alla liquidazione controllata da parte di persona priva di beni (immobili o mobili registrati o non registrati), a fronte solo di una somma erogata da una cooperativa di mutuo soccorso senza obbligo di restituzione.

Confisca allargata: le Sezioni Unite si pronunciano sull’onere di giustificare la provenienza dei beni

Confisca allargata: le Sezioni Unite si pronunciano sull’onere di giustificare la provenienza dei beni

Le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione con sentenza n. 8052 del 26 ottobre 2023 depositata il 23 febbraio 2024 hanno stabilito che: “il divieto previsto dall’art. 240-bis c.p., introdotto dall’art. 31, L. 17 ottobre 2017, n. 161, di giustificare la legittima provenienza dei beni oggetto della confisca c.d. allargata o del sequestro ad essa finalizzato, sul presupposto che il denaro utilizzato per acquistarli sia provento o reimpiego dell’evasione fiscale, si applica anche ai beni acquistati prima della sua entrata in vigore ad eccezione di quelli acquisiti nel periodo tra il 29 maggio 2014, data della pronuncia delle Sezioni Unite n. 33451/2014 ric. Repaci, e il 19 novembre 2017, data di entrata in vigore della legge n. 161 del 2017”.

Procedura fallimentare e rapporto con il sequestro preventivo nei reati tributari

Procedura fallimentare e rapporto con il sequestro preventivo nei reati tributari

La questione sottoposta al vaglio della Suprema Corte di Cassazione riguarda un’ordinanza emessa dal Tribunale cautelare di Santa Maria Capua Vetere che aveva respinto l’appello proposto dal curatore del fallimento della società (…) avverso l’ordinanza con la quale il Tribunale di Napoli Nord aveva respinto la richiesta di dissequestro della somma di denaro oggetto di sequestro in danno della società fallita nel procedimento penale nei confronti di (…), sequestro finalizzato alla confisca prevista dall’art. 12-bis d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74. Avverso tale decisione proponeva ricorso per Cassazione il curatore del fallimento.

Corporate Governance: pubblicato il 19 gennaio 2024 il Documento “Assonime’s Guide to the G20/OECD Principles on Corporate Governance”

Corporate Governance: pubblicato il 19 gennaio 2024 il Documento “Assonime’s Guide to the G20/OECD Principles on Corporate Governance”

Il 19 gennaio 2024 Assonime (Associazione delle Società per Azioni) ha pubblicato un’analisi dell’attuazione dei nuovi Principi G20/OECD sulla Corporate Governance nell’attuale sistema italiano. L’analisi si concentra in particolare sui principi mirati alla Corporate Governance delle società quotate che trovano generalmente attuazione attraverso strumenti di autoregolamentazione (Codice di autodisciplina, statuti e regolamenti interni delle società), relativi quindi alla responsabilità del consiglio e alla governance della sostenibilità.

Provvedimento di informativa antimafia e prevenzione anticipatoria della difesa della legalità

Provvedimento di informativa antimafia e prevenzione anticipatoria della difesa della legalità

La Terza Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1482 depositata il 14 febbraio 2024, ha ribadito che il diniego di iscrizione nell’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa è disciplinato dagli stessi principi che regolano l’interdittiva antimafia, in quanto si tratta di misure volte alla salvaguardia dell’ordine pubblico economico, della libera concorrenza tra le imprese e del buon andamento della pubblica amministrazione (v. anche Cons. Stato, Sez. III, 3 maggio 2016, n. 1743).

Modifica dell’art. 2407 c.c. in materia di responsabilità dei componenti del collegio sindacale (Atto della Camera n. 1276)

Modifica dell’art. 2407 c.c. in materia di responsabilità dei componenti del collegio sindacale (Atto della Camera n. 1276)

In questi giorni è al vaglio della II Commissione Giustizia della Camera, in sede referente, la proposta di legge ordinaria presentata nel luglio 2023 che mira a modificare l’art. 2407 c.c. in tema di responsabilità civile dei sindaci e che punta a sostituire la responsabilità, solidale con gli amministratori, gravante sui membri dei collegi sindacali delle società per azioni attualmente prevista dall’ordinamento con un sistema di responsabilità limitata basato sul compenso annuo percepito. In data 06.02.2024 è stato reso disponibile, sul sito della Camera dei Deputati, il Dossier n. 247 – scheda di lettura.