Il 20 settembre 2024 è stata pubblicata dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) la delibera n. 380 del 30 luglio 2024 che ha sanzionato il direttore generale di un’agenzia di sviluppo e innovazione in agricoltura per aver attuato misure ritorsive nei confronti di un dirigente che aveva effettuato una segnalazione “Whistleblowing” su presunte irregolarità nelle assunzioni e conflitti di interesse da parte del direttore.
BENI CONFISCATI ALLA SOCIETA’: LEGITTIMAZIONE AD AGIRE IN GIUDIZIO PER LA RESTITUZIONE

La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 34996 del 15 maggio 2024 depositata il 18 settembre 2024, ha ribadito alcuni principi fondamentali in merito alla legittimazione, da parte del singolo socio, ad agire in giudizio per la restituzione dei beni confiscati alla società.
INTERDITTIVA ANTIMAFIA: OMESSA DICHIARAZIONE E CONSEGUENTE ANNOTAZIONE NEL CASELLARIO DA PARTE DELL’ANAC

La Sezione Prima Stralcio del T.A.R. per il Lazio, con la sentenza n. 15898 pubblicata il 21 agosto 2024, ha stabilito che la notizia segnalata dalla Stazione appaltante all’ANAC – relativa all’omessa dichiarazione di un’interdittiva antimafia, a conoscenza soltanto dell’operatore economico, non essendo al momento della gara riportata nel Casellario informatico – oggetto di successiva e apposita annotazione a cura dell’Autorità, è non solo pienamente conferente con le finalità di tenuta del Casellario informatico, ma anche necessaria e utile quale potenziale indice rivelatore di inaffidabilità dell’operatore economico “annotato”.
UIF: PUBBLICATO IL N. 23 DELLA SERIE “QUADERNI DELL’ANTIRICICLAGGIO” IN TEMA DI RISCHIO CORRUTTIVO NEGLI APPALTI PUBBLICI

È stato pubblicato dall’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) lo Studio n. 23 della serie “Quaderni dell’antiriciclaggio” – settembre 2024, dal titolo “Corruption risk indicators in public procurement: A proposal using Italian open data”, che, sulla base dei dati forniti dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), ha identificato alcuni indicatori analitici che misurano il rischio di corruzione, focalizzandosi su alcuni aspetti specifici di ciascuna gara di appalto.
MODELLI DI BUSINESS SOSTENIBILI TRA NORMATIVA ANTIMAFIA, COMPLIANCE 231 E NUOVE SPINTE DEL LEGISLATORE EUROPEO

Advisora è lieta di invitarvi al Convegno intitolato “Modelli di business sostenibili tra normativa antimafia, compliance 231 e nuove spinte del legislatore europeo”
L’incontro di studi organizzato congiuntamente da Advisora, dal Centro Studi Borgogna e dal Centro di Ricerca Coordinata sulle Misure di Prevenzione dell’Università degli Studi di Milano, si svolgerà mercoledì 16 ottobre 2024 dalle ore 14.30 alle ore 18.30 presso la Sala delle Lauree dell’Università degli Studi di Milano.
SECONDO UNA RECENTE PRONUNCIA DELLA CASSAZIONE LA CANCELLAZIONE DELLA SOCIETA’ EQUIVALE ALLA MORTE DEL REO

La Sesta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25648 depositata il 16 settembre 2024, ha affermato che la cancellazione di una società dal Registro delle imprese è equiparabile alla morte del reo ed estingue l’illecito. La pronuncia degli Ermellini ribadisce, quindi, le conclusioni cui era già approdata una parte della giurisprudenza di legittimità, sia pure con la precisazione che è solo l’estinzione fisiologica, e non quella fraudolenta, dell’ente che dà luogo ad un evento assimilabile a quello della morte dell’imputato (Cass. pen., Sezione II, 7 ottobre 2019, n. 41082; Cass. pen., Sezione V, 5 luglio 2021, n. 25492).
INTERDITTIVA ANTIMAFIA: NUOVE PRECISAZIONI DA PARTE DELLA GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA

CONSIGLIO DI STATO, Sezione III, sentenza n. 7230 del 27.06.2024 pubblicata il 26.08.2024
La Terza Sezione del Consiglio di Stato si è pronunciata in materia di interdittiva antimafia in occasione dell’istanza di riforma della sentenza del T.A.R. per la Puglia – Sede di Bari, Sezione Seconda, che aveva respinto il ricorso per l’annullamento dell’interdittiva antimafia adottata dal Prefetto di Barletta – Andria – Trani a carico della società (…).
RESPONSABILITA’ DELL’ENTE ED INCOMPATIBILITA’ ASSOLUTA EX ART. 39 D.LG. N. 231/2001

CORTE DI CASSAZIONE, Sezione VI Penale, sentenza n. 34476 del 23.05.2024 depositata il 12.09.2024. La Sezione Sesta della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 34476 depositata il 12 settembre 2024, ha stabilito che il giudice, prima di dichiarare inammissibile l’istanza di riesame, deve verificare se l’ente era consapevole, al momento della richiesta, di essere indagato e dunque dell’incompatibilità assoluta del suo legale rappresentante indagato a sua volta per il reato presupposto.
PRESENTATA AL PARLAMENTO LA RELAZIONE SEMESTRALE SUI BENI SQUESTRATI E CONFISCATI

Come previsto dall’art. 49 d.lgs. n. 159/2011 (c.d. Codice antimafia), il Governo ha presentato al Parlamento la Relazione semestrale sui beni sequestrati e confiscati nell’ambito dei procedimenti relativi alle misure di prevenzione, nella quale sono stati esaminati i procedimenti fino al 31 dicembre 2023 e lo stato dei beni coinvolti aggiornato al 15 luglio 2024.
SEQUESTRO PREVENTIVO: RISOLUZIONE N. 45 DEL 2 SETTEMBRE 2024 DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE SUGLI ADEMPIMENTI FISCALI DELL’AMMINISTRATORE GIUDIZIARIO

La Risoluzione n. 45 del 2 settembre 2024 dell’Agenzia delle Entrate si concentra sugli obblighi fiscali dell’amministratore giudiziario in caso di sequestro preventivo ai sensi dell’art. 321 c.p.p. e delle relative disposizioni attuative (artt. 92 e 104) ribadendo e ampliando i chiarimenti già forniti in precedenti documenti di prassi (in particolare con la Risoluzione n. 70/2020 e le Risposte n. 276 e n. 496, pubblicate rispettivamente il 21 aprile e il 21 luglio 2021), gli adempimenti dichiarativi e di versamento a cui è tenuto l’amministratore giudiziario durante la gestione dei beni sequestrati.
APPROVATO IN VIA DEFINITIVA IL DECRETO CORRETTIVO DEL CODICE DELA CRISI E DELL’INSOLVENZA, DI CUI AL D.LGS. 12 GENNAIO 2019, N.14
COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI D’IMPRESA: AUTORIZZAZIONE AL TRASFERIMENTO D’AZIENDA ED ESTENSIONE DEGLI EFFETTI ADI DEBITI ERARIALI

Il Tribunale di Parma, con ordinanza depositata in data 30 luglio 2024, affrontando il tema dell’autorizzazione al trasferimento d’azienda nell’ambito della composizione negoziata della crisi condizionata al buon esito di quest’ultima, in particolare ha affermato che l’esenzione del trasferimento dei debiti ex art. 2560 c.c. non può essere “avulsa dall’esito positivo della composizione negoziata mediante una delle soluzioni tratteggiate dal dato normativo ed anzi presuppone il successo della composizione negoziata”.
PUBBLICATA LA RELAZIONE ANNUALE DELL’ANBSC PER L’ANNO 2023

Il 9 agosto 2024 è stata presentata la Relazione annuale sull’attività svolta nel 2023 dall’ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata), ai sensi dell’art. 112, comma 1, d.lgs. n. 159/2011, che illustra le principali attività realizzate e gli obiettivi raggiunti dall’Agenzia Nazionale nell’anno di riferimento.
CONFISCA DEFINITIVA DI SOCIETA’ SOTTOPOSTA A MISURA DI PREVENZIONE PATRIMONIALE E RESPONSABILITA’ PATRIMONIALE DELLO STATO

La Terza Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione, con l’ordinanza interlocutoria n. 20991 pubblicata il 26 luglio 2024, ha affrontato la tematica della sussistenza o meno della responsabilità patrimoniale dello Stato per le obbligazioni assunte nei confronti di terzi dall’amministratore giudiziario, al quale è stata affidata l’azienda sottoposta a misura di prevenzione, nel periodo in cui sia già intervenuta la confisca definitiva dell’azienda stessa. La Suprema Corte ha ritenuto opportuno rinviare la questione alla pronuncia delle Sezioni Unite.
INTERDITTIVA ANTIMAFIA: NATURA GIURIDICA E SINDACABILITA’ IN SEDE GIUDIZIALE

La Terza Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 6679 pubblicata il 24 luglio 2024, ha ribadito che il potere interdittivo costituisce espressione del livello marcatamente avanzato in cui il legislatore ha inteso collocare lo strumentario preventivo affidato alla Prefettura ai fini del contrasto dell’ingerenza della criminalità organizzata nei settori di attività nei quali, vedendo coinvolta la P.A. quale parte contrattuale o erogatrice di sovvenzioni o comunque di utilità economicamente o socialmente rilevanti, più pressante si fa l’esigenza di impedire che le risorse pubbliche vengano distolte verso finalità illegali o che comunque concorrano a rafforzare le strutture imprenditoriali che agiscono al di fuori dei canoni della trasparenza e della sana concorrenzialità.
CONFISCA DEL PROFITTO DEL REATO ED APPLICAZIONE DELLA PENA SU RICHIESTA DELLE PARTI NEL D.LGS. N. 231/2001

La Sesta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30604 pubblicata il 25 luglio 2024, ha affrontato alcune questioni controverse in merito all’istituto dell’applicazione della pena nell’ambito del procedimento a carico degli enti ex d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231, affermando che l’accordo sulla pena concluso senza determinare l’importo della confisca sul profitto dell’illecito commesso dall’ente non può essere recepito dal giudice attraverso l’unilaterale determinazione della confisca, poiché l’accordo deve riguardare tutte le sanzioni conseguenti all’illecito, in tal modo evitando che l’ente – dopo aver concordato le sanzioni pecuniarie e interdittive – si veda esposto all’applicazione di una confisca avente connotati particolarmente afflittivi e in relazione alla quale non ha avuto alcuna possibilità concreta di interlocuzione.