A cura della Redazione

Proponiamo con piacere una interessante intervista del quotidiano Riparte l’Italia THINK TANK, a cura di Carlo Di Cicco, al Generale dell’Arma dei Carabinieri Pasquale Angelosanto, dal 2017 comandante del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) sul sofisticato equilibrio fra comunicazione tradizionale e informatica nell’ambito delle strategie di contrasto alla criminalità organizzata.

 

“La corrispondenza, come ogni altra forma di comunicazione, costituisce un aspetto di conoscenza dell’uomo e, se questi è inserito in contesti delinquenziali o associativi di tipo mafioso, del suo agire criminale.
Come inquadramento generale, per l’esperienza che noi abbiamo di certe dinamiche, il soggetto di interesse investigativo ricorre all’uso della corrispondenza quando vi è costretto dalla impossibilità di usare il contatto diretto o dalla indisponibilità di altro mezzo di comunicazione, come avviene per gli stati di detenzione, specie per quelli in particolare regime di sicurezza, o di latitanza.
E la corrispondenza, come gli altri strumenti di comunicazione, quando sussistono esigenze investigative o procedimentali può essere intercettata o sequestrata con provvedimento motivato dell’Autorità giudiziaria. In questi contesti la corrispondenza può svelare relazioni, sentimenti, interessi di persone inserite in sodalizi criminali”.
ECCO IL NUOVO METODO DI CONTRASTO ALLA CRIMINALITA’
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