a cura di Emma Ioppi

Nella splendida cornice neo-rinascimentale del Palazzo della Borsa, sede della Camera di Commercio di Napoli, il 14 e 15 febbraio scorsi, si è tenuto il convegno organizzato da Advisora e Ecsi dal titolo “CRISI D’IMPRESA – Il procedimento di composizione assistita della crisi, il funzionamento degli OCRI e il ruolo delle associazioni di categoria. L’allerta per le aziende colpite da misura di prevenzione”.

Il convegno si è articolato in cinque workshops, una tavola rotonda e un dibattito, animati da numerosi magistrati, professori universitari, professionisti associati di Advisora e Ecsi e rappresentanti della società civile, che dai diversi punti di vista hanno esplorato le sfide che l’intero paese si troverà a gestire ed affrontare, con l’entrata a regime della riforma della legislazione sulla crisi d’impresa

I saluti istituzionali hanno visto la presentazione delle associazioni organizzatrici del convegno, Advisora e Ecsi, da parte dei rispettivi presidenti, Avv. Marcella Vulcano e Avv. Chiara Valcepina, e del coordinatore scientifico Avv. Fabio Cesare, oltre che il benvenuto ai numerosi rappresentanti istituzionali presenti, che hanno indirizzato alla platea un gradito augurio di buon lavoro.

Il ruolo e le responsabilità degli organi di controllo societari e le interazioni con le misure di allerta” è stato l’argomento del primo workshop, moderato dall’Avv. Gianfranco Benvenuto, all’interno del quale si sono alternate le opinioni del Prof. Antonio Blandini, dell’Avv. Luciano Castelli, del Dott. Marco Lualdi, circa la tempestiva segnalazione della crisi, da parte degli organi di controllo, ma anche, per voce della Dott.ssa Livia De Gennaro, il rischio del prodursi di “falsi positivi” nelle segnalazioni, con illustrazione delle conseguenti responsabilità per l’organo segnalante. E’ emersa, dunque, con immediatezza, l’esigenza del contemperarsi di istanze di tempestività e di prudenza, nell’ottica dei presidi normativi che meglio possono attanagliarsi alla fattispecie e che ineriscono il principio di buona fede e di diligenza professionale, è stato sottolineato, intrinsecamente qualificata.

Il secondo workshop, intitolato “Gli strumenti dell’allerta e gli indicatori della crisi”, moderato dal Prof. Roberto Vona, ha visto gli interventi  del Dott. Marco Pugliese, del Dott. Carlo Giordano che ha evidenziato come resti ampiamente collegata al tema dei “falsi positivi” l’esigenza di riservatezza, quale indispensabile caratterizzazione dell’agire dell’OCRI. In tale sessione si è tentato di tracciare anche un percorso metodologico da porre a disposizione dell’organo di controllo, attraverso il richiamo effettuato dal Dott. Marcello Pollio al principio di revisione internazionale ISA Italia n. 570.

La citazione del Prof. Manlio Lubrano dell’opera di Michel Foucault: “Sorvegliare e punire” ha aperto il terzo workshopLa segnalazione dell’allerta: il ruolo dei sindaci e revisori e dei creditori pubblici qualificati, Agenzia delle Entrate e Inps”, moderato dall’Avv. Fabio Paolone, segnalando l’eventualità di una rischiosa lettura estremizzante degli obblighi di segnalazione, dagli esiti assolutamente imprevedibili per la tenuta del sistema economico italiano. L’impronta positivista, assegnata dal legislatore alla nuova normativa sulla crisi d’impresa, sembrerebbe rimandare al paradigma harvardiano: struttura ® comportamento ® risultato, ma l’assenza di regole procedurali circa l’attività dell’OCRI porrà, soprattutto gli operatori che per primi affronteranno la sfida di comporre il collegio di esperti, nella contraddizione dell’esigenza di improvvisazione, del “comportamento” più utile ed efficiente da tenere.  Sull’argomento si sono alternate le opinioni del Dott. Roberto Calzoni, della Dott.ssa Laura Filippi e della Dott.ssa Maria Giovanna  De Vivo, in rappresentanza dell’Inps, la quale ha confermato che l’unico ambito di discrezionalità, in tema di segnalazioni, è assegnato ai professionisti dell’impresa, stante l’automaticità dei sistemi di allerta da parte dei creditori istituzionali.

                La società civile, per il tramite delle associazioni di categoria (Acen, Confcooperative, Confagricoltura, Unione industriali e Confeuropa) e del sistema bancario locale, è irrotta nella discussione della tavola rotonda “Gli OCRI e il loro funzionamento: il ruolo delle associazioni di categoria”, moderata dal Dott. Antonio Musella, manifestando le perplessità che attanagliano le imprese, in questa fase preparatoria ad una riforma che si presenta epocale, anche in considerazione delle modifiche normative in corso di approvazione, che sottraggono alle associazioni di categoria la nomina di uno dei tre componenti il collegio di esperti.

Il dibattito conclusivo della giornata del 14 febbraio ha visto la partecipazione di professionisti Advisora e Ecsi, magistrati e professori universitari, impegnati in una vivace discussione dal titolo “Scenari e criticità nel funzionamento dell’allerta: il rischio di un’eccessiva invasività dello Stato nell’iniziativa privata e l’incidenza sulla vocazione a fare impresa”.

                La mattina del 15 febbraio si è aperta con il workshop “Il ruolo e le responsabilità dei professionisti e degli esperti nella gestione dell’allerta” moderato dal Dott. Nicola Cavaccini, durante il quale Greiner ha “imposto” le proprie teorie evolutive delle organizzazioni, con l’intervento del Dott. Roberto De Luca, aziendalista, che, trattando delle modifiche introdotte all’art. 2086 c.c., ha sottolineato l’esigenza della proporzionalità e della sostenibilità dei corretti assetti organizzativi dell’impresa, evidenziando, altresì, l’esigenza di considerare la crisi quale parte del processo evolutivo di qualsiasi organizzazione, compresa l’impresa.  Non può esservi evoluzione senza crisi e la crisi necessita una risposta pronta e “rivoluzionaria”, pena il declino dell’impresa; un approccio che tende a valorizzare l’apporto innanzitutto culturale e di metodo che ciascun interlocutore potrà fornire, all’implementazione delle novità normative, del nuovo codice della crisi d’impresa, nel tessuto economico e imprenditoriale. Il Prof. Francesco Fimmanò ha tracciato il percorso che Università Mercatorum, l’Università delle Camere di Commercio, sta compiendo per la regolamentazione a livello nazionale degli OCRI. Sono seguiti gli interventi dell’Avv. Roberto Ranucci e dell’Avv. Salvatore Sanzo. Quest’ultimo ha sottolineato l’importanza degli effetti del codice della crisi nel rapporto tra organo amministrativo e organi di controllo societario, non senza un richiamo forte al requisito dell’indipendenza, che dovrà caratterizzare il mandato di ciascuno. L’intervento della Dott.ssa Ilaria Grimaldi ha riportato la discussione sulla divisione dei ruoli tra Tribunale ordinario e Tribunale delle Imprese, all’interno del testo normativo di riforma della legislazione sulla crisi d’impresa.

                “L’allerta per le aziende colpite da misure di prevenzione” è il titolo dell’ultimo, ma non ultimo, workshop del convegno, moderato dalla Dott.ssa Mariella Spada e animato, in particolare, dalla Dott. ssa Federica Colucci, dal Dott. Roberto Paese, dal Dott. Massimo Urbano e dal Dott. Gianpaolo Capasso, in materia di ruolo dell’amministratore giudiziario nelle aziende sottoposte a misure di prevenzione e di interconnessioni tra la normativa antimafia ed il nuovo codice della crisi d’impresa. Il dibattito ha arricchito la platea con approfondimenti e opinioni diverse, attraverso il vissuto di esperienze professionali di valore.

                Tracciando un breve sunto dall’ampio approfondimento delle tematiche affrontate, parrebbe di grande attualità quanto affermato circa cinque secoli fa da Niccolò Machiavelli a proposito delle “cose del mondo”: “…E non mi è incognito come molti hanno avuto e hanno opinione che le cose del mondo sieno in modo governate dalla fortuna e da Dio, che gli uomini con la prudenzia loro non possino correggerle, anzi, non abbino rimedio alcuno; (…) iudico esser vero che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che etiam lei ne lasci governare l’altra metà, o presso noi.”.

                C’è una grande responsabilità che attiene a tutti gli attori di questo nuovo scenario normativo, nel dover assumere la consapevolezza di governare quella metà di “cose” che il legislatore ha lasciato alla capacità, all’inventiva e alla sensibilità professionale di ciascuno.

Advisora ed Ecsi, due realtà associative con obiettivi convergenti sul tema della gestione della crisi d’impresa, sia essa indotta dalla misura di prevenzione patrimoniale o dalle dinamiche di gestione e di mercato, confermano con questa prima iniziativa la loro comune vocazione ad interpretare l’azienda, quale centro di composizione degli interessi imprenditoriali, economici e sociali, nonché di promozione dello sviluppo sostenibile nel territorio di riferimento.


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CONVEGNO CRISI D’IMPRESA NAPOLI

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