a cura della Redazione

La sicurezza informatica sta assumendo un ruolo sempre più importante nella società moderna fondata sulla operatività di una Rete globale dei sistemi e delle informazioni che ne vengono trattate. Una Rete che si sviluppa con infrastrutture che, oltre a coprire il territorio nazionale, si interconnettono secondo un circuito tecnologico transnazionale. Ne sono fruitori inevitabili i settori economici nevralgici del sistema imprenditoriale italiano e le istituzioni pubbliche che invocano una puntuale e tempestiva tutela per attività che si sviluppano secondo gli indirizzi della digitalizzazione integrale dei propri apparati operativi, indirizzati anche a un risparmio di spesa con la dematerializzazione dei processi.

Se da un lato gli sviluppi della tecnologia digitale si pongono in linea funzionale con gli sviluppi dell’economia nazionale, dall’altro esiste una precisa istanza di tutela in ordine a queste attività cui, per ragioni di asincronia, non si riesce a fare fronte in maniera soddisfacente. L’aggressione portata alla funzionalità dei sistemi informatici e i progetti di predare informazioni sensibili che fanno capo a strutture critiche di apparati di sicurezza dello Stato e di soggetti economici operanti nei mercati assume un tale livello di rischio imponderabile che impone interventi di difesa efficaci di natura tecnologica e normativa.

Basti pensare ai grandi archivi dati che si stanno costituendo nel settore militare, in quello sanitario, in quello dell’intelligence, in quello giudiziario. Tuttavia, l’evoluzione legislativa e la pratica giudiziaria non riescono a tenere il passo dei progressi della tecnologia informatica e questo ritardo genera serie incertezze nella fase degli investimenti economici e severi danni nella fase operativa.

Un tale assetto così fortemente dinamico sfugge, dunque, a un puntuale governo e agli efficaci controlli del diritto che finisce per intervenire solo su vicende in essere per rimediare introducendo nuovi e più adeguati assetti regolativi e soluzioni di natura preventiva per sventare ingerenze, intrusioni e danni da parte di terzi soggetti ostili. Sulla scorta delle indicazioni e degli obblighi normativi di conio sovranazionale, il nostro ordinamento si sta dotando progressivamente di nuovi strumenti giuridici per affrontare il problema. Alla base, tuttavia, manca un progetto complessivo di natura legislativa, così come il costituendo settore della cybersicurezza è del tutto carente di mezzi, personale e risorse finanziarie adeguate.

Intanto il campo normativo (legislativo e giurisprudenziale) si allarga di giorno in giorno in maniera convulsa. Cresce il bisogno di protezione rispetto a fatti predatori, dotati di incontrollabile aggressività, commessi con i mezzi informatici e con essi cresce l’attenzione e il livello di intervento disordinato del
legislatore nazionale, in carenza di un disegno razionale organico dell’intervento regolativo.

MODELLI DI CYBERSECURITY E PREVENZIONE DEI CYBER CRIMES

Lascia un commento