a cura della Redazione

L'impresa Grigia Advisora

Il libro affronta il complesso fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale. La prospettiva interdisciplinare utilizzata dall’autrice nasce dall’esigenza di superare stereotipi che hanno prodotto un effetto distorsivo sulla percezione sociale del fenomeno. Le mafie al Nord vengono viste troppo spesso come prodotto di una contaminazione esogena che coinvolge realtà circostanziate, con una diffusività limitata ed una offensività del tutto secondaria. Tant’è che il processo di investimento delle mafie nella imprenditoria del settentrione viene riconosciuto come un fenomeno del tutto residuale, dal carattere “meramente” economico, spesso edulcorato rispetto ad ogni significato criminale. Il libro cerca di superare immaginari collettivi e stereotipi legati ad un’idea di mafia che non può più essere narrata utilizzando metafore ormai inadatte e anacronistiche a descrivere i processi di diffusione del tutto consolidati. Non più, una piovra che estende i propri tentacoli in una morsa letale, quanto un camaleonte in grado di mimetizzarsi con il territorio, assumendone le sembianze, senza però mutare la propria identità. In sostanza, la mafia ha posto in essere un cambiamento strategico necessario ad estendere il proprio potere e dominio in territori che si mostravano estremamente fruttuosi e certamente non del tutto impermeabili alle contaminazioni. Una strategia che ha necessitato il coinvolgimento di nuove figure di partenariato che, seppur provenienti da contesti diversi, si sono mostrate da subito disponibili a inedite forme di collaborazione divenute sempre meno sporadiche e più frequenti, al punto da divenire infungibili.

Si tratta di imprese che vengono piegate agli interessi delle consorterie ed utilizzate per veicolare capitali, altrimenti inerti, tramite operazioni attuabili mediante competenze che i consociati non posseggono, ma che possono acquisire, seducendo professionisti con lauti compensi o promesse di future collaborazioni.

Il fulcro del libro è rappresentato proprio dall’analisi delle responsabilità giuridiche e sociali a carico di quegli imprenditori e professionisti che, rappresentando la “forza della mafia al di fuori della mafia”, permettono alle organizzazioni di prosperare e di infiltrarsi nell’economia legale.

Le misure di prevenzione patrimoniali, anche alla luce della recente riforma del codice antimafia, che ha introdotto strumenti alternativi a quelli ablatori del sequestro e della confisca, rappresentano un apparato del tutto originale che ha svelato molteplici e diffuse criticità nell’amministrazione di patrimoni acquisti in maniera illecita e che pone le basi di una prevenzione “dolce” alle infiltrazioni criminali nell’economia legale, soprattutto nel caso in cui il bene oggetto dell’ablazione e/o controllo sia un’azienda.

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